Dalla Svizzera una richiesta: “Abolire la scuola inclusiva, ritorniamo alle classi differenziate. Oggi non si aiuta chi è in difficoltà e nemmeno chi è più bravo”
Il presidente del PLR (Partito Liberale Radicale) Thierry Burkart ha chiesto a gran voce l’abolizione delle scuole inclusive in Svizzera. La proposta fa parte di un pacchetto di riforme che il partito intende avanzare per riformare il settore dell’istruzione nel Paese.
“La scuola inclusiva è un fallimento”, ha dichiarato senza giri di parole Burkart in un’intervista rilasciata giovedì alla stampa locale. Secondo il “senatore” argoviese, gli alunni con difficoltà di apprendimento sarebbero svantaggiati in queste realtà scolastiche, mentre l’istruzione tradizionale verrebbe ostacolata e gli studenti più bravi trascurati.
Burkart ha quindi criticato la “patologizzazione” degli studenti, derivante dai “numerosi esami e terapie” previsti dal modello inclusivo. “Molti bambini non riescono a raggiungere i loro obiettivi educativi nonostante l’ampia sorveglianza”, ha aggiunto.
La soluzione prospettata dal presidente dei liberali elvetici è il ritorno a classi separate, che permetterebbero di rispondere meglio alle diverse esigenze di apprendimento. Burkart vorrebbe inoltre che gli alunni di lingua straniera seguissero dei corsi propedeutici di tedesco o francese prima dell’ingresso nelle classi regolari.