Dalla strage di Monreale all’asilo dello Sperone, il sindaco di Palermo, “Scuola e istruzione rendono liberi i ragazzi”. INTERVISTA

Che spazio c’è tra l’illegalità e la vita quotidiana? E tra la mafia, la vita quotidiana e i diritti dei minori? Che ruolo hanno l’istruzione e l’educazione nelle periferie? In tre quartieri di Palermo, tre cosiddette “periferie” da troppo tempo lasciate ai margini sono in corso importanti opere di rigenerazione urbana che interessano anche l’istruzione dei bambini, opere destinate a cambiare per sempre il volto di queste borgate per la felicità delle famiglie che vivono in questi quartieri e credono nel loro sviluppo. Stiamo parlando di Sperone, Zen e Borgo Nuovo.
Allo Sperone recentemente un’iniziativa artistica di denuncia de “Le Rosalie ribelli” ha permesso la riapertura del cantiere di un asilo nido in via XXVII Maggio. Un asilo “fantasma” che la comunità del quartiere aspetta da 50 anni. Un luogo simbolo di numerose battaglie portate avanti dalla preside dell’Istituto comprensivo “Sperone-Pertini” Antonella Di Bartolo, che il 21 novembre di qualche anno fa, in occasione della “Festa dell’albero”, vide fiorire come simbolo di rinascita, un albero. Proprio un albero. Prima che il vecchio asilo nido del 1977 che sorgeva nella stessa area, mai entrato in funzione, e divenuto una “crack house”, una “casa degli orrori” l’avevano definita i bambini, venisse demolito.
Un primo albero simbolo di rinascita come promessa che quell’asilo sarebbe stato abbattuto e ricostruito. La demolizione si realizzò nel febbraio 2019 dopo quattro anni dalla piantumazione, e le promesse della precedente Amministrazione comunale per la costruzione di un nuovo asilo nido rimasero irrealizzate. Fino allo scorso anno con l’avvio dei lavori da parte della nuova Amministrazione.
A proposito di quell’albero scrive così la preside Di Bartolo nel suo libro “Domani c’è scuola”: “Il momento fu sottolineato dall’alzabandiera e dall’inno nazionale, alla presenza del vicesindaco, di assessori comunali e regionali, di vertici militari. La professoressa Falcone, sorella del giudice, era più volte stata a scuola a incontrare i ragazzi, e venne ad assistere alla piantumazione di quell’albero nel nome di suo fratello Giovanni. Mi gelò con una frase: ‘Antonella, speriamo che davvero si faccia qualcosa. Sai quanti alberi ho piantato in questi anni?’. Mi abbracciò e andò via, lasciandomi uno sguardo carico di affetto e l’amarezza di quelle parole.”
Una buona notizia arriva proprio in questi giorni: il cantiere dell’asilo allo Sperone ripartirà, probabilmente lunedì 5 maggio, comunque durante questa settimana, dopo lo stop a novembre dell’anno scorso causato da minacce, furti e richieste di estorsione alla ditta che stava conducendo i lavori. Alcuni operai si erano licenziati, la ditta si era fermata chiedendo maggiore sicurezza al Comune e alle Forze dell’Ordine. Dopo l’iniziativa artistica di denuncia di un mese fa, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha incontrato il Prefetto, la ditta è stata convocata e il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza ha garantito maggiore protezione agli operai. Il progetto dell’asilo allo Sperone è finanziato con 762.000 euro di fondi PNRR e la consegna ultimata dell’opera è prevista per febbraio 2026.

Allo Zen, anche qui sono in corso delle azioni del Comune di Palermo, un diciannovenne, e un diciottenne (appena fermato, accusato di complicità) entrambi del quartiere si sono resi protagonisti, pochi giorni fa, di “una strage” balzata sulle cronache nazionali, un sabato sera qualunque nella cittadina di Monreale, nel palermitano, mettendo in atto un omicidio efferato che ha strappato la vita a tre giovanissimi coetanei, di 20 anni ciascuno, ferendone gravemente altri due. Domenica sera una fiaccolata silenziosa organizzata in memoria dei tre ragazzi uccisi a Monreale ha attraversato le vie del centro storico di Palermo, con uno striscione “Non uccidere, la vita è sacra” dietro cui erano presenti le 17 parrocchie del centro storico e 6 associazioni civiche, riunite dall’assessore alla Cultura e vicesindaco di Palermo, Giampiero Cannella. Erano presenti con lui, gli assessori alla Legalità, Brigida Alaimo, e alle Politiche giovanili, Fabrizio Ferrandelli. L’iniziativa è stata pensata per lanciare un segnale dopo i fatti di Monreale e chiedere maggiore attenzione verso le periferie, dove droga, coltelli e pistole sono sempre più facili da reperire.
Borgo Nuovo, come denunciato più volte dal parroco del quartiere Don Antonio Garau, “dopo 20 anni di abbandono” vedrà la luce. Di recente Fiammetta Borsellino, la figlia del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia, ha incontrato l’Istituto superiore “Ernesto Ascione” del quartiere, per parlare di legalità. Una rinascita a Borgo Nuovo grazie all’opera di rigenerazione con 25 milioni di euro investiti dal Governo nazionale su fondi del “Modello Caivano” e con oltre 17 milioni di risorse nella disponibilità del Comune di Palermo. Un piano presentato nei mesi scorsi che ha visto “in risposta” una serie di azioni violente, con furti e raid vandalici a distanza di settimane, ai danni dei due Istituti comprensivi del quartiere, “Rita Levi Montalcini” e “Russo-Raciti”, della parrocchia e degli uffici della Circoscrizione.
Nel progetto su Borgo Nuovo è prevista la riqualificazione delle strutture e delle palestre scolastiche esistenti, oltre a nuovi alloggi con abitazioni in bioedilizia prefabbricata, la riqualificazione dell’area parrocchiale e della Chiesa “San Paolo Apostolo”, lavori al Centro sportivo multifunzionale di largo Gibilmanna, il completamento della manutenzione straordinaria della rete d’illuminazione pubblica, interventi su strade e marciapiedi, e la realizzazione di un campo di calcio a 11 in piazza Santa Cristina.
Il Comune di Palermo guidato dal sindaco Roberto Lagalla è intervenuto e sta intervenendo su questi quartieri portando avanti i progetti avviati in questi mesi. Lo abbiamo intervistato per OrizzonteScuola.

Alla luce dei fatti recenti, che idea si vuole dare della città? A proposito di “Palermo e le sue periferie”, e in vista dei prossimi anniversari del 23 maggio e 19 luglio, il ricordo delle Stragi di Capaci e di via D’Amelio?
“È difficile pensare che sia un caso che nei quartieri dove si stanno concentrando le attenzioni e le risorse dell’Amministrazione comunale si siano moltiplicati nell’ultimo periodo azioni di vandalismo contro scuole, parrocchie, sedi di Circoscrizione o cantieri dove si stanno realizzando opere strategiche come nuovi asili nido. È il segnale di chi evidentemente vuole che tutto resti com’è, mentre noi vogliamo che le cose cambino. E se penso alle vicine ricorrenze del 23 maggio e del 19 luglio, l’idea che voglio venga trasmessa è della parte sana della città e dell’Amministrazione che non arretrano davanti a questo tipo di episodi e a queste minacce neanche troppo velate. Del resto, è proprio quello che sta accadendo se prendiamo, ad esempio, il caso dell’asilo allo Sperone che realizzeremo con fondi Pnrr. Comprendo che ci possa essere stato lo sconforto nel vedere il cantiere fermo, ma l’Amministrazione, con il supporto decisivo del Prefetto e delle Forze dell’Ordine che ringrazio, si è messa al lavoro affinché il cantiere potesse ripartire.”
L’ultimo recente fatto che ha scosso Palermo e la sua provincia è l’omicidio dei tre giovani a Monreale per mano di un diciannovenne dello Zen. Secondo lei, l’educazione alla legalità serve? E in che modo? L’Amministrazione che azioni sta portando avanti allo Zen? Cosa possono fare questi quartieri per uscire dallo stigma di essere considerati “periferia”?
“Il drammatico episodio di Monreale denota purtroppo un difficilissimo momento di disagio giovanile che non riguarda certo solo Palermo, ma in generale il Paese. Un disagio che si è aggravato, soprattutto tra gli adolescenti, durante il periodo del Covid che ha costretto questa generazione a restare reclusa a casa proprio nel periodo della vita in cui si sviluppa la società e la convivenza con i propri coetanei. Se parliamo dello Zen, non possiamo nasconderci, dicendo che si tratta di un quartiere che è sempre stato difficile, come se fosse un alibi per continuare a lasciarlo al proprio destino. Anche in questo quartiere l’Amministrazione sta operando, portando avanti azioni di rigenerazione urbana come i lavori per far rinascere Baglio Mercadante e altre di ripristino della legalità, come ad esempio il grande lavoro che sta svolgendo l’assessore Ferrandelli per liberare le case occupate da abusivi per destinarle a chi ne ha legittimamente diritto. Mi rendo conto che queste sono dinamiche che fanno meno notizia, ma rappresentano una testimonianza concreta di presenza dello Stato in questo territorio.”
Che ruolo ha la scuola in questi contesti? L’asilo dello Sperone è simbolo del diritto all’istruzione in un territorio fortemente permeato dalla criminalità. La legalità, quindi, passa dall’istruzione. Che considerazione si sente di fare, sia come sindaco, che come ex Rettore dell’Università di Palermo, nonché come ex assessore all’istruzione della nostra Regione?
“Sostengo da sempre convintamente e fortemente del ruolo fondamentale che hanno la scuola e la formazione e la prima ragione del mio convincimento è che la scuola e l’istruzione rendono liberi i ragazzi. Proprio quello che non vogliono le organizzazioni criminali che, invece, tentano di arruolare i giovani e per farlo sono probabilmente anche disposti ad ostacolare la realizzazione di plessi scolastici, come avvenuto, appunto, allo Sperone. Noi abbiamo messo in campo azioni per creare nuovi asili e altri ne abbiamo già riaperti, come a Danisinni o a San Lorenzo. Abbiamo aumentato il numero di pasti nelle mense, così come abbiamo ristrutturato palestre scolastiche. Tutte attività che hanno come unico scopo quello di tenere più tempo possibile i giovani nel contesto scolastico e di sana socialità, lontani da pericolose tentazioni.”