Dagli alunni 13enni agli studenti universitari: buoni voti e basso reddito. Ecco il piano nazionale per le borse di studio del governo Meloni

Annunciato in conferenza stampa, il governo mette a punto un imponente piano di borse di studio nazionali. Il piano mira a supportare studenti meritevoli con condizioni di reddito insufficienti per proseguire gli studi.
L’obiettivo è chiaro, come segnala Il Messaggero: assicurare che ogni studente meritevole, indipendentemente dal reddito, abbia l’opportunità di coltivare il proprio talento.
Attualmente, il sostegno allo studio è gestito a livello locale, con differenze significative tra le regioni. Il piano nazionale proposto mira a livellare il campo di gioco, offrendo uguali opportunità a tutti gli studenti, dalla scuola dell’obbligo all’università. Ciò rappresenta una svolta nella battaglia contro la dispersione scolastica e l’abbandono precoce degli studi.
In Italia, il 12% degli individui tra i 18 e i 24 anni ha completato solo la terza media, con una marcata disparità tra le regioni. Il piano ambisce a ridurre tali disparità, soprattutto nel Mezzogiorno dove la percentuale di abbandono scolastico raggiunge picchi allarmanti, come il 21% in Sicilia.
Mancanza di fondi per coprire tutte le borse di studio
Un problema sentito è la mancanza di fondi per coprire tutte le borse di studio per gli studenti universitari meritevoli. La ministra all’università e ricerca, Anna Maria Bernini, ha annunciato che nel 2023 sono stati stanziati 17 milioni di euro per eliminare la figura degli idonei non beneficiari. Inoltre, con l’aumento del valore delle singole borse, il governo ha raddoppiato le risorse, arrivando a 36 milioni di euro.
Il PNRR ha giocato un ruolo cruciale nel 2023, aumentando le risorse disponibili per le borse di studio. Lo sforzo collettivo vede coinvolte tutte le istituzioni, dal governo alle Regioni, nell’impegno per garantire il diritto allo studio.