Dacia Maraini e la sua Maturità: tra insegnanti memorabili e esami impegnativi

Dacia Maraini ha condiviso i suoi ricordi della Maturità affrontata nell’estate degli anni Cinquanta. In un’intervista a La Repubblica, Maraini ha rievocato quei momenti cruciali della sua gioventù, offrendo uno sguardo affascinante sulla scuola e sull’istruzione di allora.
Fin dai banchi del liceo, la giovane Dacia nutriva un amore profondo per la Storia e la Letteratura, le sue materie preferite. Tuttavia, il suo rapporto con la scuola non era privo di sfumature. Mentre godeva di un’ottima relazione con i compagni di classe, il suo legame con gli insegnanti oscillava tra l’apprezzamento per coloro che si appassionavano al loro mestiere e il distacco verso chi mostrava disinteresse e alterigia.
Maraini ricorda con affetto Ghera, docente che le ha fatto scoprire e apprezzare la Filosofia, una disciplina fatta di ragione, pensiero e immaginazione insieme. L’insegnante ha svolto un ruolo cruciale nel coltivare la sua passione per l’apprendimento.
Durante gli esami di Maturità, Maraini ha affrontato momenti di tensione e umorismo involontario. Mentre gli scritti sono andati bene, nonostante un professore le avesse suggerito di leggere meno libri, il colloquio orale si è rivelato più impegnativo. Un professore l’ha messa alla prova chiedendole di commentare la Divina Commedia su un libricino piccolo come un ditale, un’esperienza che Maraini ha definito “maluccio” a causa dell’emozione e del comportamento dell’insegnante, che sembrava divertirsi a metterla in difficoltà.
Riflettendo sulle inquietudini delle ragazze di allora, Maraini sottolinea che non erano molto diverse da quelle delle giovani di oggi. Il futuro appariva incerto e difficile, e c’era la preoccupazione di come avrebbero affrontato il mondo degli adulti, che non sembravano molto interessati a dare fiducia alle nuove generazioni.
Oggi, Maraini incoraggia gli studenti a coltivare una passione. In un mondo globalizzato, trova spazio solo chi possiede una competenza specifica, e la passione porta alla competenza profonda e autentica. Che sia di qualsiasi genere, una competenza conquistata con amore permetterà di trovare un lavoro che si ama, evitando di adeguarsi a un mestiere che non piace, cosa che Maraini considera mortificante.