Cuori di maiale in aula, la protesta della LAV: “Pratica obsoleta e dannosa. La scuola difende la scelta nonostante i rischi e le alternative”

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In un istituto scolastico dell’Emilia Romagna, gli alunni studieranno l’anatomia del cuore utilizzando organi di maiale provenienti dal circuito di macellazione, nonostante la disponibilità di modelli artificiali, ricostruzioni 3D e strumenti digitali.

La LAV (Lega Anti Vivisezione) ha contestato la decisione, definendola “una pratica obsoleta, sia dal punto di vista scientifico che culturale”. Michela Kuan, responsabile dell’area Ricerca Senza Animali, ha sottolineato che “l’uso di scarti alimentari in aula comporta rischi sanitari, oltre a perpetuare una didattica superata”.

La scuola giustifica la scelta, ma le critiche restano

La dirigente ha difeso l’iniziativa, sostenendo che l’esperienza diretta con tessuti biologici sia “formativa”, nonostante l’istituto stesso ammetta di possedere alternative artificiali. Giacomo Bottinelli, responsabile del progetto A Scuola con LAV, ha replicato: “La normativa dà priorità a metodi che non implichino l’uso di animali. Insegnare che un essere vivente è un semplice strumento didattico contraddice i principi del rispetto verso gli animali”. Un paradosso, considerando che la Legge 92/2019 e le Linee guida del Ministero promuovono proprio l’etica animale come parte dell’educazione civica.

Verso una didattica più moderna e cruelty-free

La LAV si è detta disponibile a fornire alla scuola strumenti alternativi, come software interattivi o modelli sintetici, già adottati con successo in altri istituti. “Siamo nell’era del digitale – ha aggiunto Bottinelli – continuare con metodi antiquati non ha alcuna giustificazione”. Resta da vedere se l’istituto accoglierà le critiche o se, nonostante le proteste, manterrà una pratica che molti considerano fuori dal tempo.

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