Cristiana De Filippis, genio della matematica: “In Italia per fare ricerca servono più soldi, non solo asili nido”
A soli 31 anni, la matematica italiana Cristiana De Filippis ha vinto l’Ems Prize, prestigioso riconoscimento europeo considerato l’anticamera della medaglia Fields. Nonostante il successo internazionale, De Filippis sottolinea le difficoltà di fare ricerca in Italia, soprattutto per le donne, e invoca maggiori investimenti invece di soluzioni palliative.
Tredici anni fa, Cristiana De Filippis si diplomava con il massimo dei voti a Matera. Ieri, ha ritirato a Siviglia l’Ems Prize, premio assegnato ogni quattro anni a dieci giovani matematici europei considerati i migliori talenti emergenti. Un riconoscimento straordinario per la giovane ricercatrice italiana, che ha scelto di tornare in Italia dopo il dottorato a Oxford, preferendo Parma a Bonn per la presenza di un gruppo di lavoro di fama mondiale nel campo delle equazioni differenziali.
Nonostante i successi accademici e la menzione nella lista Forbes delle 100 donne italiane più influenti al mondo, De Filippis non nasconde le difficoltà di fare ricerca in Italia. La giovane matematica, attualmente ricercatrice RTDb, sottolinea la disparità salariale rispetto ai colleghi europei e l’incertezza di prospettive che spinge molti, soprattutto donne, ad abbandonare la carriera accademica.
“Fino al dottorato siamo più o meno alla pari, poi cambia tutto”, afferma De Filippis, in un’intervista al Corriere della Sera, evidenziando la difficoltà di conciliare la carriera con la famiglia a causa della precarietà e della scarsità di fondi. La soluzione? Per la matematica italiana non bastano asili nido universitari o congedi di paternità più lunghi. “Se davvero volete aiutare le ricercatrici, dovete mettere più soldi nella ricerca”, afferma, sottolineando la necessità di creare gruppi di lavoro solidi e di supporto reciproco per evitare che il peso della scelta tra carriera e famiglia ricada sempre sulle donne.