Crisi di Governo, Rampi (Pd): “Il Paese vuole ancora Draghi premier. Dobbiamo lavorare per il rientro a scuola in sicurezza senza mascherine” [INTERVISTA]

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La crisi di Governo è il tema caldo degli ultimi giorni. C’è grande attesa per capire gli sviluppi dopo le dimissioni di Mario Draghi da presidente del Consiglio respinte dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E anche la scuola attende con trepidazione l’esito di questa vicenda.

Ad Orizzonte Scuola interviene Roberto Rampi, capogruppo del Partito democratico in commissione istruzione al Senato.

La crisi di Governo potrebbe portare alle elezioni in autunno. Secondo lei c’è ancora margine per far restare Mario Draghi premier?

Io credo che il margine per far restare Draghi premier ci sia. C’è una domanda molto forte da parte del Paese di non lasciare la nave senza timone nella tempesta. Quando c’è la tempesta serve il capitano. Cosa cambierebbe fra 6 mesi, molti chiedono? Beh, avremmo fatto una legge di bilancio, messo in sicurezza i conti dello stato, ci sarebbero avanzamenti con il Pnrr, avremmo affrontato la nuova fase pandemica. E saremo, forse, in un’altra fase per quanto riguarda la guerra in Ucraina. Il voto anticipato è un risultato di un fallimento. Ma questo Governo non è fallito, ha ancora la maggioranza“.

La scuola attende gli sviluppi. I sindacati sono preoccupati. Ci sono molte questioni in ballo, dal rinnovo contrattuale ai decreti attuativi della riforma del reclutamento.

Per quanto riguarda la scuola, hanno ragione i sindacati ad essere preoccupati perché ci sono provvedimenti a metà e non bisogna farli decadere. A partire dal rinnovo contrattuale, un impegno preso dal Governo che deve portare necessariamente avanti. Anzi bisogna accelerare, correre un po’ per risolvere queste questioni“.

Anche per il ritorno a scuola la crisi potrebbe avere ripercussioni: la scuola il prossimo anno vorrebbe avere indicazioni chiare in chiave covid

Proprio in queste ore il tema è la ripartenza della scuola a settembre. Siamo già in ritardo in realtà. Dobbiamo pensare ad un meccanismo diverso di funzionamento della scuola in presenza anche di fronte ad un aumento di casi covid. Dobbiamo pensare di lavorare in sicurezza, magari senza  mascherine in classe, aiutandoci con la tecnologia per filtrare l’aria, una denuncia tempestiva dei casi e possibilità di faretest a campione. La scuola deve funzionare in presenza e in maniera agevole. Pensiamo a chi ha iniziato un ciclo scolastico con la pandemia e quanta socialità hanno già perso. Quindi anche per questo bisogna impegnarsi per far andare avanti il Governo.

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