Crepet: “Youtuber che hanno ucciso il bimbo? Ammazzati metaforicamente dai loro genitori, li hanno cresciuti senza speranza”

“La meraviglia generale di fronte all’accaduto e la successiva minimizzazione dell’evento, mi sorprendono e mi fanno anche un po’ sorridere,” commenta Paolo Crepet, noto psichiatra italiano, sul tragico incidente di Casal Palocco, che ha coinvolto i giovani youtuber “The Borderline”.
Crepet, intervistato da Uno, Nessuno, 100Milan (Radio24), esprime preoccupazione per l’atteggiamento indulgente nei confronti di questi ragazzi e per la mancanza di memoria ed etica nella società contemporanea.
Gli youtuber, dopo aver guidato per 50 ore una Lamborghini noleggiata, si sono scontrati con una Smart ForFour, causando la morte del piccolo Manuel, di soli 5 anni, e ferendo gravemente la madre e la sorellina di 3 anni.
Crepet esprime un forte disaccordo sul modo in cui gli youtuber sono visti come professionisti, affermando che non è comparabile all’aspirazione artistica. “Il futuro è rappresentato da persone che si scattano foto dei propri fondoschiena? Non parlo come psichiatra o sociologo, ma come padre,” sottolinea.
Lo psichiatra insiste sull’importanza di un’adeguata formazione per i giovani. “Non stiamo parlando di un ragazzo che fa un video e lo invia alla zia, ma di ragazzi che si illudono che fare lo youtuber possa essere una professione”, dice Crepet. Secondo lui, la scuola e l’istruzione sono state messe da parte, con il risultato di avere giovani senza una formazione solida e senza futuro.
Questo incidente mette in luce la necessità di un cambiamento di mentalità riguardo ai media digitali, e di un rinnovato rispetto per l’importanza dell’istruzione. Come sottolinea Crepet, “per fare lo youtuber non devi essere formato. Cosa devi sapere? L’Italiano? No. Devi sapere l’inglese? No. Questi si chiamano “The Borderline” ma sicuramente non sanno parlare in inglese. Non sanno niente, non hanno futuro”.