Crepet: “Oggi tutti si dichiarano disagiati, ma non tutto va medicalizzato. Se un bambino dice alla prof ‘Stai zitta, che prendi mille euro’, quella frase l’ha sentita a casa”

Durante un incontro al Basement, podcast ideato e condotto da Gianluca Gazzoli, Paolo Crepet ha affrontato temi di notevole interesse legati alle nuove generazioni, tra cui il disagio mentale e l’eccessiva attenzione al benessere psicologico.
Secondo lo psichiatra, se da un lato la maggiore consapevolezza è positiva, dall’altro rischia di diventare un’ossessione: “Oggi tutti si dichiarano disagiati, ma non tutto va medicalizzato”. Crepet critica la tendenza a delegare ogni difficoltà agli psicologi, sottolineando l’importanza di rialzarsi da soli dopo una caduta. Un altro problema è l’iperprotettività dei genitori, che rende i ragazzi “molli” e privi di autonomia. “Troppa biada ammala i cavalli”, cita, riferendosi alla sovrabbondanza di concessioni che tolgono ai giovani la spinta a cercare qualcosa di più.
Maestri autorevoli e crisi del modello educativo
Crepet evidenzia la carenza di figure di riferimento autorevoli, distinguendo tra autoritarismo e autorevolezza. Ricorda i suoi maestri, come Oliviero Toscani, che “se sbagliavi, te lo diceva senza mezzi termini”, e Julio Velasco, il ct della nazionale di pallavolo che insegnava ai ragazzi a “sentirsi già campioni”. Oggi, invece, molti adulti abdicano al loro ruolo educativo. Un esempio lampante è la scuola, dove gli insegnanti sono spesso sminuiti: “Se un bambino dice alla prof ‘Stai zitta, che prendi mille euro’, quella frase l’ha sentita a casa”. Per Crepet, il rispetto verso chi educa è fondamentale, ma deve essere sostenuto da un riconoscimento sociale ed economico.
Social network e successo: tra illusioni e realtà
I social media sono un altro tema caldo. Crepet li definisce “un inganno”, soprattutto per i giovani, costretti a inseguire una perfezione irreale. “Instagram ti mostra solo la faccia, ma dietro c’è un cervello che conta”. Critica anche la facilità con cui oggi si ottiene il successo, spesso effimero: “Diventare popolari è semplice, mantenerlo è difficile”. Cita Taylor Swift e Vittorio Gassman come esempi opposti: la prima ha visto il suo appeal vacillare dopo un evento politico, mentre il secondo lavorava instancabilmente per perfezionarsi. La lezione? “Qualsiasi cosa tu scelga, devi saperla fare. Non basta essere carini o avere followers”.