Crepet: “La scuola è inzuppata di burocrazia e impermeabile al cambiamento. Girano spacciatori di comodità, allettano i pensieri di molta gente”

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Nel suo intervento su “La Stampa”, lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha offerto una visione critica della società contemporanea.

Il suo commento mette in luce le sfide che le istituzioni tradizionali, come la famiglia e la scuola, affrontano nell’era moderna. La famiglia, che un tempo era considerata il pilastro della società, oggi lotta per mantenere la sua autorità e funzione educativa. Analogamente, la scuola, che dovrebbe essere un luogo di crescita e apprendimento, è invece soffocata dalla burocrazia e sembra resistere ai necessari cambiamenti.

Crepet evidenzia anche il paradosso ambientale che affrontiamo oggi. Mentre ci sforziamo di proteggere il nostro pianeta per le future generazioni, potremmo involontariamente danneggiare la sua intrinseca bellezza. Inoltre, la rapida evoluzione delle tecnologie sta trasformando il modo in cui interagiamo, creando un mondo di relazioni più superficiali e sottomesse a dinamiche di potere invisibili.

Forse il punto più critico sollevato da Crepet riguarda l’inerzia sociale che permea la nostra società. Al di là dei conflitti e delle crisi evidenti, sono le forze sottili, quelle che agiscono in silenzio, a plasmare il nostro mondo. Tali forze portano le persone verso un isolamento autoimposto, rendendole preda facile per coloro che promuovono un senso di comodità e conformismo.

Il messaggio finale di Crepet è un chiaro invito all’azione. Invece di accontentarsi di ciò che abbiamo, dobbiamo essere proattivi nella ricerca di nuovi orizzonti. In un’epoca di cambiamenti inarrestabili, dobbiamo assumere un ruolo attivo e consapevole nella costruzione di un futuro che desideriamo vivere. La sfida è quella di non essere meri spettatori, ma protagonisti determinati nel modellare il mondo di domani.

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