Crepet: “I vostri followers non sono amici, i social sono nati per il marketing, non per creare vere relazioni”

In un’intervista a Il Messaggero, Paolo Crepet, autore del saggio Elogio dell’amicizia (Einaudi), critica l’idea di confondere i follower con veri amici. “Le piattaforme sono nate proprio per fare marketing della solitudine”, afferma Crepet, sottolineando che l’amicizia autentica non può limitarsi alle relazioni online.
Secondo l’autore, il sentimento dell’amicizia sembra oggi trascurato perché richiede impegno e dedizione. Crepet definisce l’amicizia come un legame più complesso di un matrimonio. “Non è fatta di convenienze, ma di complicità, parole, vicinanza”.
Su questo argomento le pubblicazioni negli anni sono state molteplici. Degno di nota è il libro Antropologia dei social media. Comunicare nel mondo globale, Biscaldi e Matera, che analizza come i media digitali abbiano acquisito una posizione predominante nella vita sociale contemporanea.
Se da un lato i nuovi media permettono una personalizzazione dell’esperienza comunicativa, offrendo interazioni rapide ed efficaci, dall’altra, gli autori si interrogano sul perché, nonostante questi vantaggi, persista la percezione che l’uso delle nuove tecnologie impoverisca le relazioni umane.
Identità personale e sociale influenzata dai social media e assottigliamento tra le interazioni virtuali e reali, hanno influenzato le dinamiche relazionali. A ciò si aggiunge anche la potenziale dipendenza al virtuale, portando a un’alterazione della percezione della realtà e delle relazioni interpersonali.