Crepet: “Genitori amici dei figli? Non solo è sbagliato, ma non è onesto. Perché sappiamo benissimo che non è e non può essere così, ma ci fa comodo pensarlo”

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Paolo Crepet ha criticato le recenti dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sulla cultura del ’68. Nel corso di un’intervista al Quotidiano di Puglia, Crepet ha espresso il suo disaccordo con l’atteggiamento diffuso di “cercare capri espiatori” per spiegare i problemi attuali.

“Non se ne può più dell’atteggiamento diffuso di cercare capri espiatori, non parlo del ministro ma di una vox populi: di volta in volta si accusano il ’68, la crisi del 2008, la pandemia,” ha affermato Crepet. “Ma perché non facciamo una cosa molto più naturale? Occupiamoci di ciò che abbiamo fatto e che non abbiamo fatto.”

Valditara aveva precedentemente invitato a non parlare più della cultura del ’68, sostenendo che essa sarebbe stata la matrice di una esasperazione della libertà. Crepet, tuttavia, ha definito “un po’ adolescenziale” l’idea di attribuire a un singolo evento o data storica la causa di tutti i cambiamenti successivi.

“Pensare che ci sia un anno che ha segnato tutto ciò che è arrivato dopo è un po’ adolescenziale. Non sono gli eventi singoli o le date a cambiare la storia,” ha spiegato Crepet. “Sarebbe come dire che la rivoluzione francese ha cambiato il mondo, ma non è bastato decapitare una regina: ci sono stati tutta una serie di diritti che abbiamo declinato e che ancora, dopo 226 anni, non abbiamo raggiunto a pieno.”

Invece di cercare capri espiatori, Crepet ha esortato a concentrarsi su ciò che è stato fatto o non fatto nel presente. “Occupiamoci di ciò che abbiamo fatto e che non abbiamo fatto,” ha ribadito.

E sui genitori amici dei figli: “Non solo è sbagliato, ma non è onesto. Perché sappiamo benissimo che non è e non può essere così, ma ci fa comodo pensarlo”.

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