Crepet contro le feste di laurea: “Sembra di stare a un concerto di Pavarotti. Scuola e famiglia devono insegnare ai giovani il valore del sacrificio”

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Feste di laurea sfarzose per traguardi scontati, la ricerca spasmodica della comfort zone, l’alcol come unico sfogo di una generazione senza reali aspirazioni: sono solo alcune delle critiche che Paolo Crepet, ha rivolto ai giovani e al loro rapporto con i genitori durante un’intervista a Radio Radio.

Crepet non usa mezzi termini nel descrivere quello che, a suo avviso, è il problema principale delle nuove generazioni: la mancanza di volontà di mettersi in gioco, di uscire dagli schemi e di costruire un futuro che non sia la mera replica del presente. “Quando sento un giovane dire che aspira alla comfort zone, mi viene un prurito alle falangi!”, ha affermato lo psichiatra, sottolineando come la vera aspirazione dovrebbe essere quella di “mordere la vita”, di viverla a pieno, con tutte le sue sfide e le sue difficoltà.

Particolarmente dure le parole di Crepet sulle feste di laurea, spesso vissute come un trionfo scontato, a prescindere dal reale impegno profuso negli studi. “Sembra che arrivino Pavarotti e Callas!”, ha ironizzato lo psichiatra, criticando l’eccessiva spettacolarizzazione di un traguardo che, a suo dire, dovrebbe essere solo l’inizio di un percorso di crescita personale e professionale.

Ma le critiche di Crepet non si limitano ai giovani. Lo psichiatra punta il dito anche contro i genitori, spesso troppo indulgenti e pronti a giustificare ogni comportamento dei figli. “Sono genitori con la coda di paglia”, li ha definiti, sottolineando come l’eccessiva protezione e la mancanza di una guida ferma contribuiscano ad alimentare l’apatia e la mancanza di spirito critico delle nuove generazioni.

L’invito di Crepet, rivolto sia ai giovani che ai genitori, è quello di riscoprire il valore dell’impegno, della fatica e del sacrificio, unici strumenti per costruire un futuro solido e ricco di soddisfazioni. Un invito a “mordere il cielo”, come recita il titolo del suo ultimo libro, alzando lo sguardo dalla mediocrità del quotidiano per puntare a qualcosa di più alto.

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