Crepet contro ChatGPT: “Si tratta dell’antitesi della libertà e della creatività. Dobbiamo salvare l’intelligenza reale”

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L’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente guadagnando terreno in vari ambiti, inclusa la letteratura. Tuttavia, secondo il pensiero di Crepet, l’IA non può mai sostituire la genuinità e l’originalità di un autore umano.

“La gente non comprerebbe un testo scritto da Crepet & Intelligenza Artificiale” sottolinea l’autore, come segnala Il Resto del Carlino, sollevando una questione chiave: l’innovazione non può essere derivata dalla mera replica delle informazioni esistenti o dalle combinazioni conosciute. Infatti, queste imitazioni non possono eguagliare la freschezza e la novità generate dall’immaginazione umana.

L’idea di Crepet rappresenta un netto contrasto all’ampio coinvolgimento dell’IA in vari settori, incluso quello letterario. Secondo lui, l’uso dell’IA per creare contenuti letterari potrebbe essere l’antitesi della libertà e della creatività. Sarebbe come rinunciare alla straordinaria capacità umana di innovare, inventare e pensare fuori dagli schemi.

“Dobbiamo salvare l’intelligenza reale”, sostiene Crepet, sottolineando l’importanza dell’intelligenza umana nel panorama letterario. L’invito a non abbandonarsi alla seduzione di credere che l’intelligenza sia la comodità è un monito a valorizzare l’autenticità e la creatività umane rispetto alla facilità dell’automazione.

Crepet, poi, ci ricorda un concetto fondamentale: “L’intelligenza è un rischio. Non un algoritmo”. È una sfida, un’opportunità per sperimentare, fallire e apprendere, una qualità inerentemente umana che nessun algoritmo può replicare. Alla luce di ciò, l’essenza della letteratura, l’innovazione e la creatività, deve rimanere in mano all’intelligenza umana, a prescindere dai progressi dell’IA.

A prescindere da quanto avanzata possa diventare l’intelligenza artificiale, il genio umano rimarrà sempre irripetibile.

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