Crepet: “Abbiamo pensato di cancellare i voti a scuola. Prendere quattro può essere un dispiacere, ma perché togliere anche l’otto, che forse è una gioia?”
Paolo Crepet, intervenuto a Tagadà su La7, ha espresso il suo punto di vista su diversi temi di attualità, tra cui l’educazione dei giovani. Con il suo consueto stile provocatorio, Crepet ha criticato l’approccio “fiabesco e politicamente corretto” che, a suo dire, caratterizza l’infanzia di oggi.
“Abbiamo cancellato il gioco, lo abbiamo ucciso”, ha affermato, sottolineando l’importanza del gioco per imparare ad affrontare la sconfitta. “Se si gioca si impara a perdere. Abbiamo pensato persino di cancellare i voti a scuola, che è una follia. Prendere quattro può essere un dispiacere, ma perché togliere anche l’otto, che forse è una gioia?”.
Crepet ha poi affrontato il tema dell’educazione sessuale, argomento spesso dibattuto e a volte trascurato. “Mesi fa ci siamo riempiti la bocca delle ore dei buoni sentimenti. Cosa abbiam fatto? Niente”, ha osservato lo psichiatra. “Sette mesi dopo una ragazza di sedici anni ha meno bisogno di educazione sessuale del 2023? Allora perché non farla ballare a scuola?”.
Già in passato Crepet si era espresso contro l’ipotesi di eliminare i voti a scuola, usando una efficace similitudine sportiva: “Togliere i voti è come dire a Sinner: ‘Domani giochi e non ci sono i punti, non c’è il tabellone’. E allora cosa vai a fare?”. Secondo Crepet, la scuola deve essere esigente per preparare i giovani alle sfide della vita. “Essere esigenti fa fare le cose al meglio”.
Infine, lo psichiatra ha sottolineato l’importanza di confrontarsi con la realtà in tutti i suoi aspetti, anche quelli più dolorosi. Per Crepet, la vita è fatta di ostacoli e sconfitte, ma anche di vittorie, e imparare ad affrontarli è fondamentale per la crescita. “La nostra anima è indocile, dobbiamo sbattere contro gli ostacoli. Ci sono sconfitte importantissime nella vita così come ci sono vittorie pericolose”.