Covid-19, i casi aumenteranno e pure i rischi per il personale. Pacifico (Anief): diaria per tutti e pensionamento anticipato per gli over 61

Comunicato Anief – “La situazione dei casi di positività a scuola è destinata a peggiorare: quando arriveranno i test rapidi si scopriranno tanti casi di asintomatici”. Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, a colloquio con Radiocittà Fujiko:
l’intervista è stata incentrata sulle 117 le scuole chiuse per il Covid19, con almeno un caso in 825 istituti a nemmeno tre settimana dalla riapertura dopo il lockdown, a causa di focolai di Covid-19. La situazione appare complicata perché in circa il 10% a degli istituti sul territorio italiano è presente almeno un cluster di coronavirus.
Crescono i casi di Covid19 in Italia. Nella giornata di ieri sono stati diagnosticati 2.548 nuovi positivi rilevati in Italia. Secondo il Comitato tecnico scientifico il problema di questa nuova ondata riguarda principalmente i contagi all’interno dei gruppi famigliari, dove un componente trasmette il virus agli altri data la vita a stretto contatto tra le mura domestiche. Secondo il presidente di Anief molti di questi contagi domestici potrebbero provenire dai giovani dal momento che, ancora oggi e già l’estate scorsa, molti ragazzi e ragazze non rispettano le prescrizioni sul distanziamento fisico e l’utilizzo della mascherina durante il loro tempo libero, finendo poi per contagiare i famigliari e i compagni di classe.
Secondo Marcello Pacifico, “quando arriveranno i test rapidi i numeri dei contagi nelle scuole saliranno. Purtroppo, ad oggi non è possibile attivare un tampone in assenza di sintomi o con solo la febbre”. Il presidente Anief ritiene anche che l’impegno degli insegnanti e del personale Ata va equiparato a quelli di medici e infermieri, riconoscendo quindi a tutto il personale della scuola il rischio biologico e il lavoro gravoso. Pertanto, Anief chiede che venga considerato contrattualmente il rischio cui docenti e amministrativi sono esposti quotidianamente e per diverse ore al giorno: il sindacato chiede una diaria giornaliera, anche simbolica, di 10 euro, tra l’altro decisamente inferiore a quella assegnata agli infermieri, che è di 40 euro, e anche ai medici, che percepiscono una cifra media di 100 euro.
“A differenza di molti settori del pubblico impiego – osserva il presidente di Anief – nella scuola lo smart working è vietato. Un milione e trecentomila lavoratrici e lavoratori ogni giorno si recano sul luogo di lavoro cercando di fare il possibile e scongiurare il ritorno alla didattica a distanza”. Ma di questi, il 40% ha più di sessant’anni e ciò li esporrebbe a maggiori rischi in quanto lavoratori potenzialmente fragili. In aggiunta e data la situazione complicata di fare scuola ai tempi della pandemia, il personale scolastico è esposto al rischio di burnout: una condizione di malessere, quella dello stress da cattedra, che tocca l’apice dopo i 61-62 anni, che dovrebbe corrispondere al pensionamento anticipato per i lavoratori della scuola ovviamente senza decurtazioni.