Covid scuola, il commissario Figliuolo pensa già a settembre: “Presto un piano di testing per ripartire in sicurezza”
Mentre Governo e regioni si scontrano sul ritorno in classe del 26 aprile, il commissario straordinario per l’emergenza guarda oltre e predispone il lavoro per la riapertura delle scuole in sicurezza a settembre.
E’ quanto emerge dalla lettera che la struttura commissariale per l’emergenza ha inviato qualche giorno fa a Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione, Protezione Civile, Comitato tecnico scientifico, Istituto Superiore di Sanità e Inail, come riferisce HuffPost.
La sintesi del messaggio è questo: “Fare presto per far ripartire la scuola, di ogni ordine e grado, in sicurezza e in presenza dal prossimo anno scolastico” per “evitare che si ripeta quel che è successo da settembre a oggi”, con la scuola riaperta e richiusa a ogni sbalzo della curva epidemica.
Con quali strumenti? “Misure di testing, contact tracing e di supporto a premessa della riapertura delle scuole per l’anno scolastico 2021/2022”. Praticamente quello che è mancato quest’anno e che ancora si chiede per l’ultimo scorcio di anno scolastico.
Il generale Figliuolo chiede ai destinatari di valutare “se ci sono i presupposti per aggiornare i documenti già diramati sull’argomento”, ma soprattutto di “verificare la necessità e eventualmente sviluppare, con ogni urgenza possibile, un piano per la ripresa in sicurezza della didattica in presenza a partire che – così nel testo – sulla base dell’evoluzione del quadro epidemiologico, dell’andamento della campagna vaccinale e delle capacità diagnostiche disponibili, fornisca indicazioni su eventuali strategie in particolare di testing, contact tracing e di ogni altra attività ritenuta utile”.
“In Italia – si legge in premessa del documento – le scuole non rientrano nei primi contesti di diffusione virale, che sono nell’ordine il contesto familiare/domiciliare, quello sanitario assistenziale e quello lavorativo. In particolare i casi osservati in ambito scolastico sembrano riflettere la trasmissione dell’infezione nella comunità e non viceversa”.
E’ chiaro che il tutto dovrà essere accompagnato dalle altre misure di prevenzione già adottate dalla scuole: mascherina, distanziamento, igiene delle mani, ventilazione degli ambienti.