Covid scuola, finestre aperte durante le lezioni? Il CTS precisa: no, non è necessario
Un tema di scontro negli ultimi giorni, prima dello stop di fine anno, riguarda l’aerazione nelle aule scolastiche. Nei mesi invernali, l’apertura delle finestre per tutta la durata delle lezioni potrebbe comportare situazioni di disagio tra gli alunni e il personale scolastico.
Così come segnala la Fondazione Veronesi, le linee guida sulla qualità dell’aria negli ambienti scolastici accettate dalla Commissione Europea prevedono che la “ventilazione può essere pienamente funzionale soltanto durante le pause, la cui durata deve essere pianificata in accordo alle esigenze di ventilazione (ovvero il numero di occupanti, ndr)”. Una buona pratica di ventilazione potrebbe essere, per lo meno, “aerare le aule prima dell’inizio delle lezioni e poi di nuovo durante ogni interruzione, in tutte le stagioni”.
In Italia, più che in altri Paesi, c’è una tendenza al considerare le correnti e i colpi d’aria come origine certa dei raffreddori, delle otiti e di altri malanni. Il rischio di contagio nei luoghi affollati, come le aule scolastiche, si riduce proprio aprendo spesso le finestre, favorendo il ricambio di aria.
Cosa dispone, a tal proposito, il Comitato Tecnico Scientifico? Gli scienziati specificano che non è vero che nel corso dell’attività didattica è necessario lasciare le finestre aperte per tutta la durata delle lezioni. Le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico, riportate nel verbale n.100 del Comitato Tecnico Scientifico del 12 agosto 2020, si limitano a evidenziare la necessità di assicurare l’aerazione dei locali in cui si svolgono le lezioni, avendo cura di garantire periodici e frequenti ricambi d’aria, cui si provvederà contemperando l’esigenza di costante aerazione dell’ambiente didattico con il diritto degli allievi a svolgere le attività didattiche in condizioni ambientali confortevoli.
Sasso (Lega): “Dotare tutti gli istituti scolastici di impianti per l’aerazione idonea dei locali”
Il deputato della Lega, Rossano Sasso, rende noto di aver presentato un ordine del giorno alla Camera per impegnare il governo a valutare l’opportunità di dotare nel minor tempo possibile tutti gli istituti scolastici di impianti di ventilazione meccanica controllata.
Si legge nel documento reso noto dall’onorevole leghista: “Nonostante le misure di chiusura delle scuole durante la prima ondata dell’emergenza pandemica, il Governo non è riuscito a dare risposte rapide ed efficaci per mettere gli istituti di tutto il territorio nazionale in condizione di riaprire in sicurezza all’avvio dell’anno scolastico ora in corso”.
E non solo: “Studi di mercato evidenziano che il costo dell’implementazione della ventilazione meccanica nelle scuole non sarebbe superiore a quello sostenuto per l’acquisto dei banchi a rotelle con la differenza che questo investimento resterebbe a vantaggio della popolazione scolastica anche pro futuro, sia per tutelarla dalle future ondate di influenza stagionale e da ogni virus e batterio che si propaga velocemente nelle comunità scolastiche, sia per poter climatizzare gli ambienti nell’ipotesi di prorogare il termine dell’anno scolastico alla fine di giugno come accade in tutti i paesi europei”.
Per questo Sasso ha presentato l’Odg con cui si chiede al governo un impegno preciso sulla materia.