Covid scuola, contagi stabili? Unsic: “I dati dicono il contrario”

Le scuole hanno riaperto, quasi dappertutto, ma restano gli interrogativi. Anzi, il primo fra tutti è quello dei contagi: possiamo affermare che le scuole sono sicure? Secondo il sindacato Unsic non è così.
Le scuole hanno riaperto, quasi dappertutto, ma restano gli interrogativi. Anzi, il primo fra tutti è quello dei contagi: possiamo affermare che le scuole sono sicure?
Il sindacato Unic, sindacato datoriale che da settembre monitora la situazione epidemiologica delle scuole italiane, non condivide le parole pronunciate dalla Minsitra Azzolina nella mattinata del 1° febbraio: “Le scuole superiori hanno ripreso la didattica in presenza, gradualmente. E in queste settimane, dove si è aperto per primi, i contagi sono rimasti stabili”.
Secondo il sindacato, in realtà i numeri del ministero della Sanità vanno nella direzione opposta: “mentre il trend medio italiano è in calo, i contagi crescono proprio dove le scuole sono state riaperte”.
“In Toscana, ad esempio, riferisce Unsic, si è passati dai 2.901 contagi complessivi della settimana 11-17 gennaio, quella della riapertura, ai 3.597 di quella 25-31 gennaio appena conclusa, con un numero abbastanza analogo di tamponi “. Addirittura, “in provincia di Grosseto i casi sono più che quadruplicati (da 33 a 136), incrementi rilevanti anche a Massa (da 151 a 259 settimanali), Pistoia (da 187 a 292), Prato (da 213 a 307), Lucca (da 254 a 304), Arezzo (da 314 a 351) e Firenze (da 779 a 988). Leggera la crescita a Livorno (da 348 a 375), stabile Pisa (da 287 a 290) mentre Siena va controcorrente (da 337 a 295).
Per quanto riguarda l’Abruzzo, sempre dall’11 gennaio, ad oggi, si è passati da 1.572 a 1.957 contagi. “L’incremento maggiore nelle province di Pescara (da 468 a 693) e Chieti (da 487 a 633), poi Teramo (da 323 a 379) mentre L’Aquila scende da 255 a 223″. “Tutto ciò, sottolinea Unsic, mentre in Italia il numero dei contagi è in calo.
Anche in Molise, due settimane dopo l’apertura, molte scuole stanno chiudendo per i casi nelle classi. A Termoli, secondo centro della regione, il sindaco Francesco Roberti ha disposto la sospensione della didattica in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado dal 1 al 10 febbraio per i cluster individuati dall’Asrem, l’azienda sanitaria regionale, in ben cinque istituti.
“A Larino, per lo stesso motivo, il sindaco Pino Puchetti ha chiuso le scuole di ogni ordine e grado fino al 14 febbraio poiché “sul territorio comunale vi sono attualmente alcuni casi di alunni e docenti positivi al Covid-19″, come si legge nell’ordinanza.
Scuole chiuse anche a Frosolone, Mirabello, Palata, Sant’Elia a Pianisi, così come a Campomarino, che è zona rossa”.
“Nel Lazio è fuorviante elaborare i dati in quanto molti studenti delle scuole superiori non sono rientrati a scuola per le numerose mobilitazioni”, conclude il sindacato.