Covid, Schillaci: “Asintomatici in classe? Priorità è la difesa dei fragili. Allo studio raccomandazioni senza tornare alle misure restrittive di una volta”

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Il tema del rientro a scuola in tempi di Covid-19 continua a generare dibattiti e preoccupazioni. In un’intervista al Corriere della Sera, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha chiarito i nuovi orientamenti del governo sul come gestire i casi di studenti e insegnanti asintomatici.

Il ministro informa che il tavolo di lavoro per la scuola sta studiando delle raccomandazioni specifiche. “Stiamo lavorando per arrivare a un documento congiunto che contenga queste raccomandazioni”, dichiara Schillaci. Queste linee guida avranno lo scopo di permettere a studenti e docenti di tornare in classe in maniera sicura, senza dover ricorrere alle misure restrittive adottate in passato.

Secondo il ministro, non è più necessario tornare alle misure restrittive di una volta, suggerendo che l’obiettivo è quello di minimizzare l’impatto delle nuove regolazioni sulla vita quotidiana degli studenti.

In caso di contagio si potrà andare a scuola con la mascherina, anziché restare a casa? “I pazienti e bambini sintomatici devono stare a casa, come per qualsiasi malattia respiratoria contagiosa”, per “il tempo necessario perché la positività venga meno; sono contagiosi soprattutto nei primi cinque giorni. Quello su cui ci stiamo concentrando e che stiamo ancora valutando è il comportamento di fronte a casi che siano positivi ma asintomatici”.

Quindi differenziare a seconda delle situazioni di classe in classe e di scuola in scuola è possibile? “Le nostre decisioni – risponde Schillaci – saranno improntate a due concetti cardine. Il primo è che la patologia non presenta più le caratteristiche di virulenza del passato, pur avendo chiaro che i soggetti fragili, gli anziani, i pazienti oncologici e tutti i pazienti a rischio vanno protetti comunque. Il secondo è che dopo aver ricondotto il Covid nell’alveo delle patologie respiratorie trasmissibili, dopo aver tolto l’obbligo di isolamento per i pazienti positivi, stiamo valutando le necessità all’interno delle classi e delle scuole di proteggere i bambini, gli insegnanti, e il personale scolastico che presentano elementi di fragilità”.

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