“Arriviamo all’estate in una condizione epidemiologica quantitativamente simile a quella dell’anno scorso, ma vi sono diverse motivazioni-condizioni per far sì che l’autunno e l’inverno non siano gli stessi del 2020 e dell’inizio del 2021, con una seconda e una terza ondata epidemica che hanno causato più malati e morti della prima. Innanzitutto, non bisognerebbe commettere gli stessi errori dello scorso anno e utilizzare i mesi estivi non solo per le vacanze, ma anche per la preparazione alla ripresa scolastica e lavorativa dell’autunno”.
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