Covid, la road map del governo: dalla scuola al lavoro, ecco cosa può cambiare dal 1° aprile
Il 31 marzo si avvicina, in quella data scadrà lo stato d’emergenza e si attende un piano del governo per arrivare a un ulteriore e progressivo allentarsi delle misure anti-Covid.
L’esecutivo starebbe lavorando a un calendario, ma non ci sono ancora certezze su quando verrà definito e illustrato.
In settimana ci saranno una Cabina di Regia e un Consiglio dei Ministri.
Secondo le ultime indiscrezioni, inoltre, la road map potrebbe prevedere che dal primo aprile si possa accedere ai mezzi di trasporto pubblici solo con il Green pass base.
Dall’1 maggio ci sarebbe poi lo stop a qualunque tipo di Green pass per l’accesso ai luoghi al chiuso, dai ristoranti ai cinema alle attività di vario tipo. I primi allentamenti scatterebbero dunque dall’1 aprile mentre altri dall’1 maggio in un percorso di ‘graduale ritorno alla normalità’.
Si starebbe pensando di trasformare il Super Green pass per gli over 50 in una certificazione verde base. Il Green pass sul lavoro potrebbe essere comunque esteso almeno fino al 15 giugno. La data del 15 giugno indica la fine dell’obbligo vaccinale per gli over 50, che resterà in vigore anche dopo la fine dello stato di emergenza.
Fra i nodi ancora da sciogliere c’è poi quello dell’utilizzo delle mascherine a scuola e nei luoghi al chiuso. Allo studio anche la revisione del sistema delle quarantene.
Da aprile sparirà anche il sistema delle zone colorate che si basava su tre indicatori: la percentuale di posti letto occupati in terapia intensiva, quella relativa ai letti disponibili nei reparti ordinari e l’incidenza settimanale (nuovi casi di positività al Covid-19) ogni 100mila abitanti.
Lo stato di emergenza via il 31 marzo
I Governi Conte II e Draghi hanno prorogato sei volte lo stato di emergenza: il 29 luglio 2020, il 7 ottobre 2020, il 13 gennaio 2021, il 21 aprile 2021, il 23 luglio 2021 con il decreto legge 105 e il 24 dicembre 2021 con il decreto legge 221. L’ultimo decreto legge ha prorogato lo stato di emergenza nazionale fino al 31 marzo 2022 e oggi Draghi ha annunciato che non sarà ulteriormente esteso.
Resta in dubbio la posizione del Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario per l’emergenza. L’articolo 122 comma 4 del decreto legge 18/2020 stabilisce che “il Commissario opera fino alla scadenza dello stato di emergenza. Del conferimento dell’incarico è data immediata comunicazione al Parlamento e notizia nella Gazzetta Ufficiale”. Per decidere un’eventuale proroga del ruolo del generale Figliuolo servirà quindi una nuova norma.
Con la cessazione dello stato d’emergenza verranno meno i poteri straordinari del governo e della protezione civile, come la possibilità di operare in deroga alle leggi vigenti per motivi sanitari. Resta da gestire il lavoro da remoto. Servono accordi individuali tra azienda e lavoratore. Unica eccezione è la Pubblica amministrazione dove esistono già accordi individuali per normare il lavoro da remoto.
Con la fine dello stato emergenziale, anche la campagna vaccinale passerà dal Governo alle singole Regioni. Probabile che quasi tutti gli hub vengano smontati, mentre sarebbero medici di famiglia, pediatri e strutture ospedaliere a inoculare il vaccino anti Covid-19.