Covid, in zona rossa rischio classi superaffollate o alunni con disabilità lasciati soli. Giannelli (ANP): “Quanti possono stare in classe?”

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La nota ministeriale dello scorso 12 marzo invita le scuole collocate in zona rossa ad organizzare gruppetti di alunni che possano frequentare in presenza insieme ai compagni di classe con disabilità allo scopo di mantenere vivo il rapporto di socialità. Ma i presidi, già nei giorni scorsi hanno chiesto chiarimenti in quanto non sono presenti indicazioni precise su come modulare queste attività.

Non è chiaro quanti studenti si possano ammettere a scuola nelle regioni rosse perché non c’è una percentuale chiara. Si parla di studenti disabili e studenti che devono frequentare corsi di laboratorio negli istituti professionali. Per quanto riguarda i bambini disabili, c’è una circolare del ministero che invita anche altri studenti ad andare a scuola in presenza per non farli stare da soli, il punto è che non ci sono regole su quanti alunni della stessa classe debbano esserci e comunque non è obbligatorio che ci vadano“. Lo chiede Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, ai microfoni di Radio Cusano Campus.

Secondo il numero uno di Anp, “il rischio è che nelle zone rosse si abbiano più studenti che in quelle gialle o arancioni” ma non solo: in questo modo, lasciando piena discrezionalità, il rischio è che “si verifichi un sovraffollamento in alcune classi mentre in altre gli studenti disabili restino da soli. Abbiamo chiesto al ministero di chiarire questa situazione“.

L’ultimo Dpcm, infatti, pur prevedendo l’indicazione che gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali potessero frequentare in presenza, non contemplava la possibilità per le scuole di poter prevedere gruppi di alunni della stessa classe dell’alunno con disabilità o Bes per realizzare veramente l’inclusione scolastica. Una nota dello stesso tenore fu emanata dal Ministero già a novembre scorso.

Covid scuola, alunni BES e con disabilità in presenza insieme a docenti e gruppi di compagni di classe. Sasso: “Un gesto di civiltà” [NOTA MINISTERO]

NOTA MI

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