Covid, Rasi attacca: “Pericolo contagio all’entrata e all’uscita da scuola, così non va”. I presidi: “Fatto il possibile”
“Per la morfologia degli istituti scolastici di più non si poteva fare dal punto di vista degli scaglionamenti all’ingresso e all’uscita”.
Così il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli rispondendo al microbiologo Guido Rasi, consulente del Commissario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo.
“Per evitare assembramenti è necessario avere tanti accessi, ma la maggior parte delle scuole ne ha uno, al massimo due. Scaglionare in due orari mille alunni non risolve molto, dopodiché abbiamo sempre fatto raccomandazioni a studenti e genitori”.
Rasi aveva detto: “Per sconfiggere la pandemia la strada è raggiungere una omogeneità sul territorio, i numeri dei vaccinati in Italia sono importanti e siamo uno dei Paesi che ha ottenuto in assoluto i risultati migliori. Con due elementi di debolezza la disomogeneità dei territori e la disomogeneità per l’età. Per i bambini sono un discorso a parte, sicuramente possono dare un contributo alla pandemia ma per i bambini bisogna ragionare che la protezione è prima di tutto per loro stessi perché vediamo che la variante Delta e la quarta ondata non risparmieranno neanche loro e il grido di dolore dei pediatri che evidenziano che vanno protetti”.
E ancora: “Nelle scuole sono mancati interventi strutturali, in particolare per quanto riguarda la gestione dei flussi in entrata e uscita”.
Riferendosi alle regole per contenere l’epidemia di Covid-19, Rasi ha rilevato: “temo che non sia stato fatto nulla di strutturale per le scuole”. Il problema, ha aggiunto, è “la gestione dei flussi in entrata e uscita. È importante intervenire non tanto nella classe, ma nel momento in cui si gestiscono i flussi delle persone”.