Covid, è terza ondata. Sebastiani: “Abbiamo perso un mese e mezzo. La riapertura delle scuole ha inciso”
Non è certo la prima volta che Giovanni Sebastiani, matematico dell’Istituto per le applicazioni del Calcolo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), punta il dito contro la riapertura delle scuole. Dopo settimane in cui aveva preannunciato la “pericolosità” che le lezioni in presenza potessero avere in termini di contagi adesso siamo arrivati alla terza ondata con un nuovo, preoccupante, aumento di nuovi casi: ieri oltre 25 mila.
E numeri alla mano, il matematico si aggiunge al coro di esperti che sostiene di essere arrivati in ritardo a questa nuova ondata covid: “Abbiamo perso un mese e mezzo. Anzi di più, perché adesso uscirne richiederà il doppio del tempo”, ha detto su Il Fatto Quotidiano.
“Siamo in ritardo, ancora una volta”, dice Sebastiani che ricorda che se “fossimo intervenuti a fine gennaio, un’altra chiusura come quella di Natale sarebbe stata sufficiente”.
Ed ecco uno dei punti focali: la scuola. Sebastiani è stato sin dall’inizio uno dei primi ad avvisare e ricorda che già a dicembre uno studio condotto su 131 paesi e pubblicato dalla rivista The Lancet indicava come il ritorno alla didattica in presenza aumentasse del 25% l’indice di contagio (Rt) in appena quattro settimane. “Così nella seconda metà di febbraio già assistevamo ai risultati delle lezioni in presenza, con le terapie intensive che aumenteranno maggiormente nelle regioni che per prime avevano riaperto le aule”, aggiunge.
Ormai come sappiamo, fra chiusure regionali e zone rosse la maggior parte delle scuole svolge lezioni a distanza. Adesso però è tardi secondo Sebastiani.
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Considerando il quadro negativo attuale, il matematico suggerisce, in vista anche delle nuove misure del Governo: “Meglio una doppia chiusura di due settimane separate da un mese di rilascio, scelta più sostenibile”, propone Sebastiani, che però avverte: “Va pianificata fin da subito e comunicata per tempo, indicando una volta per tutte strategia e risultati da perseguire”.
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