Covid, dopo Pasqua niente zone gialle: solo la scuola potrebbe riaprire in zona rossa

Il Governo, come già anticipato, valuta di prolungare le misure attuali anche oltre il 6 aprile e quindi niente zona gialla per altre settimane. Solo la scuola potrebbe vedere una seppur graduale riapertura in presenza, magari partendo dagli alunni più piccoli, come lasciato intendere dallo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi.
Infatti, i contagi restano alti e soprattutto il numero di decessi giornalieri e le terapie intensive destano preoccupazione. Gli scienziati del Cts, si legge sul Corriere della Sera, sconsigliano di riprendere dopo Pasqua le zone gialle e dunque, a loro modo di vedere, si dovrebbe restare solo in zone arancioni e rosse per un altro po’, forse due settimane. O forse anche più.
La scuola dovrebbe essere l’unica eccezione: “Se la situazione epidemiologica lo permette, cominceremo a pensare anche alle riaperture: riaprire la scuola in primis. Le primarie e quelle dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni. E quindi speriamo – speriamo – subito dopo Pasqua”, ha detto il premier Draghi al Senato.
Peserà certamente la valutazione finale degli esperti: la tendenza sarebbe di far tornare in classe nelle zone rosse gli alunni di scuola dell’infanzia e primaria almeno nell’immediato mentre nelle zone arancioni lasciare al 50% in DaD la scuola secondaria.
La sospensione delle lezioni in presenza “è stata certamente dolorosa”, ha ribadito il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi alla Camera, nel corso del Question time del 24 marzo “La riteniamo tuttavia responsabile perché fondata sulle indicazioni scientifiche e perché volta alla tutela anche dei più giovani“.
Bianchi ha infatti aggiunto che “il nostro obiettivo è riportare tutti gli studenti, tutti i ragazzi, a partire dai bambini e dalle bambine, però tutti, al più presto, come ha detto oggi il nostro Presidente, nelle condizioni di essere presenti“.
Negli ultimi giorni è tornato di moda il dibattito “la scuola è sicura o no?” e dunque anche in vista una ripartenza delle lezioni in presenza tutti chiedono a gran voce maggiore sicurezza per quanto riguarda le scuole. E il Governo, a tal proposito, come ricordato dallo stesso Ministro Bianchi, ha stanziato tramite il decreto sostegni 150 milioni per la sicurezza delle scuole durante la pandemia: “Con il decreto-legge Sostegni, spiega il Ministro Bianchi, abbiamo stanziato, come ricordato, le necessarie risorse – 150 milioni – per l’acquisto di ulteriori dispositivi di protezione e materiali per l’igiene individuale e degli ambienti, per la predisposizione di presidi medico – sanitari di supporto all’attività di somministrazione di test diagnostici alla popolazione scolastica e all’espletamento del contact tracing per il più efficace e tempestivo raccordo con i Dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali”.
“mettiamo in sicurezza gli ambienti e il personale scolastico tutto affinché i cancelli delle scuole si riaprano alle esperienze educative e didattiche e si eviti lo stop and go che ha caratterizzato i mesi precedenti di attività scolastica. A questo scopo, si può intervenire in sede parlamentare ad arricchire le misure già previste nel decreto-legge Sostegni“, dice Manuela Ghizzoni, responsabile scuola del partito democratico.
Per il MoVimento 5 Stelle “le scuole per i più piccoli non possono e non devono chiudere, neppure in zona rossa, fatti salvi ovviamente casi di pericolo specifici e delimitati. Bisogna inoltre mettere in campo tutte le soluzioni che consentano di riaprire gli istituti anche per gli studenti più grandi”.
A proposito di riapertura delle scuole nelle zone rosse: il sondaggio di Orizzonte Scuola ha mostrato alcune tendenza fra gli utenti: il 45,99% ha detto no ad una riapertura delle scuole nelle zone rosse.
Tuttavia il sondaggio mostra come per il 33,12% bisogna tornare alla scuola in presenza per tutti gli ordini e gradi mentre poco più del 20% si “accontenterebbe” di riaprire al più presto le scuole dell’infanzia, primaria e prima classe di secondaria di primo grado.
Riapertura scuole, oltre il 45% degli utenti dice no: il sondaggio di Orizzonte Scuola