Covid-19, vaccino anche ai docenti non residenti. Del Sesto (M5S): “Sono particolarmente esposti al contagio. Subito accordo fra Regioni” [INTERVISTA]

La deputata del Movimento Cinque Stelle, Margherita Del Sesto, ha presentato una interrogazione scritta a sua firma in cui invita il Governo a rimediare su tale situazione. La pentastellata ha rilasciato un’intervista a Orizzonte Scuola in cui espone il suo punto di vista sulla questione vaccini e sulla situazione covid nelle scuola.
Nei giorni scorsi è scoppiato il caso dei docenti non residenti che non possono accedere al vaccino. In alcune regioni, infatti, come nel Lazio, rimangono fuori dalle vaccinazioni tutti coloro che risiedono in un altro territorio.
“Se noi somministrassimo il vaccino a persone residenti in Campania o Abruzzo – ha spiegato l’assessore alla sanità del Lazio, Alessio D’Amato – non avremmo dosi per tutti i cittadini del Lazio. Giustamente c’è il personale che viene da altre regioni, ne condivido l’esigenza e l’abbiamo sottoposta al governo e al commissario Arcuri”. Quanto ai docenti residenti nel Lazio che invece lavorano in altre regioni le loro vaccinazioni verranno eseguite perchè sono assistiti nel Lazio, ha assicurato l’assessore.
Il piano vaccinale, come abbiamo già ricordato, è regionale, ogni regione, come abbiamo avuto modo di scrivere, ha stabilito le tempistiche e le modalità. Ma la questione è complicata perchè i pendolari che si spostano ogni giorno sono davvero tanti, specialmente i precari che fanno tanti chilometri per arrivare nella scuola assegnata.
Le regioni hanno già chiesto al Governo di poter intervenire su questo tema, chiedendo di potere garantire la vaccinazione a tutti gli insegnanti indipendentemente dalla Regione in cui prestano servizio.
Si muovono le acque anche in Parlamento: la deputata del Movimento Cinque Stelle, Margherita Del Sesto, ha presentato una interrogazione scritta a sua firma in cui invita il Governo a rimediare su tale situazione.
La deputata ha rilasciato un’intervista a Orizzonte Scuola in cui espone il suo punto di vista sulla questione vaccini e sulla situazione covid nelle scuola.
Sono tanti i docenti che hanno segnalato di non potersi vaccinare nella regione in cui lavorano. Un problema non da poco…
Esatto, e oltre ai docenti ci sono anche tanti altri lavoratori di scuole ed università, che in alcune Regioni non possono essere vaccinati poiché residenti altrove. Per tale motivo, mi sono attivata per sollecitare il Governo, attraverso un’interrogazione, ad intervenire, anche in considerazione delle limitazioni imposte per gli spostamenti: serve un accordo tra le Regioni, che garantisca regole uguali su tutto il territorio nazionale. A prescindere da dove vivono o lavorano, tutti gli afferenti a queste categorie, particolarmente esposti al contagio, devono poter accedere ai vaccini, secondo quanto stabilito dal piano del ministero della Salute.
Secondo lei sarebbe necessario vaccinare anche gli studenti in questa fase?
Prima degli studenti, persone giovani e notoriamente meno a rischio in questa pandemia, ci sono altri soggetti che vanno protetti in via prioritaria. Credo, quindi, che abbia fatto bene il Governo a dare la precedenza ad altre categorie ma, chiaramente, mi auguro che si possa arrivare il prima possibile alla vaccinazione di massa, che includerà anche gli stessi studenti.
Le scuole sono luoghi a rischio covid?
In questi mesi abbiamo compreso che non esiste nessun luogo a rischio zero, ma pure che le scuole e le università sono luoghi ben più sicuri di altri, e che la loro apertura non incide significativamente nella diffusione dei contagi. Piuttosto che frequentare bar, negozi o centri commerciali, è senza dubbio più sicuro, sia per gli studenti, sia per le loro famiglie, che le scuole siano aperte.
Il piano vaccini per il personale scolastico è partito. Ma le varianti preoccupano. Per tenere le scuole aperte quale misura dovrà adottare il Governo e nello specifico il Ministro Bianchi?
La diffusione delle varianti va monitorata molto attentamente e ogni decisione dovrà essere ben calibrata rispetto al tema della sicurezza sanitaria, senza dubbio, ma anche delle conseguenze sul percorso formativo delle giovani generazioni e del loro benessere psico-fisico. Il lavoro svolto dall’ex ministra Azzolina in termini di sicurezza è stato davvero molto positivo ed efficace, anche se purtroppo diverse Regioni hanno scelto di sacrificare l’istruzione rispetto ad altre attività e, quindi, i risultati non sono stati omogenei in tutta Italia. Considerata la maggiore contagiosità delle varianti si potrebbe valutare la possibilità di dotare tutto il personale scolastico di mascherine Ffp2. Inoltre, sarà fondamentale migliorare la gestione dei trasporti, al fine di decongestionare autobus e treni utilizzati dagli studenti per raggiungere scuole ed università. In generale, credo che il nuovo ministro debba proseguire sulla strada già tracciata dal precedente Governo, caratterizzata dalla prudenza ma anche dalla strenua difesa dei diritti degli studenti.