Covid-19, Sardegna in zona bianca. Che significa?

Il Ministro Speranza ha firmato le ordinanze in merito alle nuove classificazioni di zone a rischio covid. La Sardegna va in zona bianca. Cosa succede dunque nella regione a partire dal 1° marzo?
Anche se il passaggio dovrebbe prevedere il decadimento di tutte le restrizioni, compresa la chiusura notturna, l’assessore regionale della Sanità ha dettato la linea della prudenza: “Sarà una zona bianca guidata e sorvegliata“, con un tavolo di monitoraggio che valuterà le riaperture settore per settore.
L’accesso in zona bianca è arrivato dopo che per tre settimane di seguito si registrano meno di 50 casi per 100.000 abitanti, mentre in quella che si sta concludendo l’indice è 49,7. Tutti gli altri 21 indicatori sono positivi: i ricoveri sono in calo, soprattutto quelli in terapia intensiva con una percentuale tra il 10 e il 12%.
Con la zona bianca, come si legge sul sito del ministero della Salute “non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri”, quindi niente restrittive previste in zona gialla, arancione e rossa.
Tornerebbero quindi attivi musei, mostre, teatri, cinema e sale da concerto, con misure di prevenzione dei contagi sulla linea di quelle utilizzate per la riapertura dopo il primo lockdown
Dovrebbe decadere anche il divieto di uscita notturna dalle 22 alle 5, oltre alle restrizioni agli orari di apertura di bar e ristoranti, e locali pubblici in generale.
In zona bianca non sono previsti limiti agli spostamenti all’interno della regione e anche visite di amici e parenti a casa.
Resta però, in zona bianca, l’obbligo di mascherina e il divieto di assembramento. Si attendono comunque indicazioni dal tavolo di monitoraggio per le specifiche, anche per quanto riguarda la scuola