“La tv racconta balle, non c’è emergenza sanitaria”, il docente si scusa: parole fraintese, non sono un negazionista

“Non c’è nessuna emergenza sanitaria, la tv racconta solo balle su balle, muoiono persone di tumore e le classificano covid”. E ancora, “L’obiettivo di tutta questa storia è farvi fare il prossimo vaccino che non sarà un vaccino normale, inietteranno nanoparticelle capaci di interagire con segnali 5G per il controllo della vostra salute”.
Sono i due messaggi choc di un professore di un liceo nelle Marche, diffusi in una chat.
Il docente, secondo quanto riferiscono il Corriere Adriatico e Il Resto del Carlino, ha invitato i ragazzi a “venire davanti alla scuola facendo didattica a distanza col cellulare per farvi sentire un po'”.
Il dirigente scolastico starebbe ora pensando ai provvedimenti disciplinari da adottare, di concerto con l’Ufficio Scolastico Regionale.
“Quando ho letto i messaggi – dice il preside all’ANSA – non ci potevo credere, parliamo di un insegnante stimato all’interno del nostro istituto, invece purtroppo è tutto vero. Per fortuna i ragazzi con molto senso di responsabilità si sono opposti al suo invito”.
Fratoianni: presenteremo un’interrogazione
“Nel mondo scolastico delle Marche ci voleva pure il docente negazionista, che invita i suoi studenti a formare un assembramento in centro, che nega l’emergenza sanitaria, che diffonde le panzane offensive verso i medici e gli altri operatori sanitari“.
Lo afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni intervenuto sul caso.
“Uno così – prosegue l’esponente di Leu e vicepresidente della Commissione Cultura di Montecitorio – non può certo essere d’esempio per i propri studenti, e non può certo proseguire in un’attività educativa rivolta ai giovani. ”
“Presenteremo nelle prossime ore – conclude Fratoianni – un’interrogazione in Parlamento rivolta alla ministra Azzolina, affinché prenda provvedimenti“.
Aggiornamento 12/11, ore 18,22: “Parole fraintese, non sono un negazionista e i miei studenti lo sanno”. Questa la replica del docente alle accuse sui messaggi anti covid e no vax inviati via WhatsApp ai ragazzi di terza e quarta classe. Il professore chiede scusa, in una nota, ai genitori e alla scuola, e spiega: “la mia era solo una provocazione per cercare di tirare un po’ su il morale a ragazzi frastornati dagli eventi, consapevole che non avrebbero mai seguito le mie parole”. “Poche righe possono essere largamente fraintese se lette da persone che non mi conoscono – aggiunge -, mentre i ragazzi a scuola ne hanno capito il senso tanto che nessuno ha pensato di accogliere la mia idea provocatoria di fare la didattica digitale di fronte alla scuola”. Poi spiega che “tutto ciò che ho detto nel messaggio riguardo la veridicità dei tamponi, o l’efficacia e l’interazione dei vaccini col nostro corpo l’ho appresa da dottori o scienziati che hanno diffuso notizie attraverso internet. Mi riferisco in primis al premio Nobel Luc Montagnier, medico virologo e biologo, e allo scienziato Stefano Montanari. Non essendo io un esperto, mi sono fidato delle loro parole a riguardo per dare una visione diversa della situazione”.
“Penso sia importante dare vedute allargate ai ragazzi, e non solo dire ciò che tutti i giorni si sente dalla fonte tv”, prosegue l’insegnante. “I ragazzi sanno che io non sono un negazionista poiché il virus esiste – sottolinea -, ma la cosa che ho voluto dire è che probabilmente certe emergenze potevano essere affrontate diversamente, con più consapevolezza scientifica. Tengo molto alla scuola e al benessere degli alunni, in questo periodo ho visto i loro volti spegnersi, quindi, abbastanza ingenuamente da parte mia, ho pensato di invitarli a dare un segno della loro esistenza all’interno di questo sistema. Il mio – si difende – era solo un incitamento all’informazione su più canali e a non recepire per vere o consolidate le opinioni di massa create dai media, cosa che penso sia fondamentale per la crescita di una mente critica e vogliosa di apprendere”.