Covid-19, il matematico Sebastiani: “Riaprire le scuole è stato un errore. Indice Rt diminuisce con la DaD”

Giovanni Sebastiani, primo ricercatore dell’Istituto per le applicazioni del calcolo ‘Mauro Picone’ del Cnr, è da sempre fra i più scettici sulla riapertura delle scuole. E, dopo le nuove misure governative alla luce dei nuovi contagi, ribadisce che riaprire le scuole a ottobre e poi a gennaio è stato un errore.
“E’ stato un grosso errore riaprire le scuole sia a ottobre sia adesso. Aumentano gli studi che mostrano il nesso causale tra l’attività didattica in presenza e l’aumento della diffusione del virus. Le regioni che hanno ritardato l’inizio delle scuole sono quelle che hanno avuto un minore aumento percentuale della crescita delle terapie intensive“. Lo evidenzia Giovanni Sebastiani, primo ricercatore dell’Istituto per le applicazioni del calcolo ‘Mauro Picone’ del Cnr, ospite di ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus.
“L’indice Rt diminuisce del 35% quando si passa dalla didattica in presenza a quella a distanza. Le misure restrittive del periodo natalizio ci hanno permesso di passare dal 13% di positivi all’8%, lasciando chiuse le scuole saremmo arrivati al 3% – rimarca Sebastiani.
Il matematico ammette: “Convincere le persone che bisogna mettere in atto misure restrittive quando sembra che non sia necessario non è facile, però mettere in atto le stesse misure in ritardo di due settimane comporta che per avere un effetto benefico la durata delle misure si allunga“.
Sebastiani però torna a sottolineare che il rischio non è dato dall’attività scolastica in sé ma da tutto quello che ruota attorno: “A far aumentare i contagi è l’attività extra-scolastica: il trasporto da casa a scuola e viceversa, ma anche attività sociali dopo la scuola“, evidenziando inoltre che uno dei problemi della diffusione del virus nelle scuole è appunto che “non tutti i ragazzi usano la mascherina” fuori dalla scuola e che pertanto “bisognerebbe sensibilizzare in questo senso e coinvolgerli in attività“.
Nel frattempo, come abbiamo riportato, dal 6 marzo, si prevede nelle zone rosse la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Invece, nelle zone arancioni e gialle, i Presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica:
– nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti;
– nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni;
– nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.