Covid-19, Gissi (Cisl Scuola): “Chiediamo al Ministero rassicurazioni sul vaccino AstraZeneca e sui tempi di diffusione”

“Sono allarmanti i dati denunciati dalle regioni: la ripresa delle attività in presenza nelle scuole, rischia di alimentare nuovi focolai”, afferma Maddalena Gissi, segretario della Cisl Scuola.
“Non ci sono dati nazionali ma questo avviene oramai da tempo, con un rigido atteggiamento, intriso di pregiudizio nei confronti del sindacato che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori delle scuole. Abbiamo appreso, con molto interesse, di una possibile campagna vaccinale riservata al personale scolastico e alle forze di polizia”, aggiunge.
“L’agenzia europea, Ema, ha confermato la diffusione del prodotto AstraZeneca al fine di limitare i contagi; gli studi clinici sul vaccino hanno dimostrato un’efficacia di circa il 60%. Consideriamo molto importante l’indicazione degli esperti in campo epidemiologico; gli stessi suggeriscono una copertura utile in settore nevralgici per il Paese, partendo da una fascia d’età che per il momento si colloca tra i 18 e i 55 anni, purché in buona salute. Nella scuola ci sono più di 500.000 unità di personale di ruolo al di sotto dei 54 anni d’età e quasi 200.000 precari che lavorano sino al termine delle lezioni con i nostri studenti”, afferma.
“Come Cisl Scuola poniamo il tema dell’informazione corretta e il più alto coinvolgimento del personale all’attenzione dei responsabili della salute e ministero dell’istruzione; se viene chiesto un elevato livello di responsabilità individuale espresso con manifestazioni d’interesse come leggiamo in alcune note inviate alle scuole da strutture periferiche del Mi, chiediamo di conoscere al più presto criteri generali per la distribuzione, assicurazioni sul prodotto e tempi di diffusione. Abbiamo più volte richiesto la convocazione del tavolo permanente sulla sicurezza, non si perda ulteriore tempo. La chiarezza delle azioni e una corretta la informazione possono facilitare l’adesione volontaria del personale, che non si sottrarrà sicuramente”, continua.
“Il cambio di atteggiamento di Mario Draghi nei confronti delle forze sociali fa ben sperare. L’agire per tempo e la correttezza nelle relazioni saranno determinanti per la costruzione di nuovi rapporti con la scuola”, conclude Gissi.