Covid-19, Crisanti: “Le scuole aperte favoriscono la diffusione del virus”
Andrea Crisanti torna a parlare del pericolo di tenere le scuole aperte nei momenti “più caldi” dell’epidemia. E lo fa prendendo come riferimento i Paesi che lo hanno fatto e che oggi hanno numeri drammatici.
Non è un mistero che per Andrea Crisanti la riapertura delle scuole in Italia non l’abbia lasciato tranquillo. E per tanti motivi. Pensiero che ha avuto modo di esporre nuovamente nel corso de La Confessione, ospite di Peter Gomez.
Il direttore del Dipartimento di Microbiologia dell’Ospedale di Padova, a proposito dei dati particolarmente negativi che la Germania ha avuto nel corso della seconda ondata covid, ha detto: “La Germania ha tenuto le scuole aperte per tutto l’anno, quindi ha consentito un livello di trasmissione e mobilità che l’Italia non ha mai avuto”.
Il microbiologo precisa che “l’apertura delle scuole favorisce momenti di aggregazione, sovraffollamento di trasporti e quindi il virus si sposta con le nostre gambe. Più contatti ci sono più le probabilità di contagio aumentano”.
Ecco perchè, “tutti i Paesi che hanno tenuto aperte le scuole, che sono l’Inghilterra, la Francia e la Germania, sono state colpite dalla seconda ondata covid-19 in maniera drammatica“, ha concluso Andrea Crisanti.
Nei giorni scorsi, il tema covid e scuola ha tenuto nuovamente banco, con i vari esperti divisi, come al solito sulla questione: la scuola è un luogo sicuro oppure un veicolo di contagio per il covid-19?
Se per Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas, “avremmo dovuto rischiare e tenere le scuole aperte. Averle tenute chiuse significa aver aumentato disuguaglianze e creato problemi ai ragazzi”, invece per Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, al contrario, la scuola potrebbe essere pericolosa: “rappresenta un punto debole per le varianti del virus. La strada più saggia sarebbe quella di stare attenti ora alle scuole, perché si stanno dimostrando uno snodo pericoloso del contagio”.