Covid-19, App Immuni, scaricata solo dal 13% degli italiani, da settembre “consigliata” a studenti e docenti

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Dopo il grande successo iniziale, con 500mila download in un solo giorno, e due milioni in una settimana, la app Immuni ha registrato una battuta di arresto, anche se proprio in questo momento di risalita dei contagi sarebbe uno strumento utile per il contact tracing.

Ad oggi gli italiani che la hanno scaricata sui  loro smartphone sono poco più di 5 milioni, pari al 13% della  popolazione che potrebbe scaricarla.

“Insieme ai contagi, cresce anche il numero di persone che scarica  Immuni”, afferma all’Adnkronos il professor Stefano Denicolai, professore di ‘Innovation and Management’ nel Dipartimento di Scienze Economiche  e Aziendali dell’Università di Pavia.

“Quest’ultima – sottolinea – è tuttavia uno strumento di prevenzione,  non di ‘reazione’: quindi è fondamentale che tutti gli italiani la  scarichino prima possibile, per salvare vite ed evitare nuovi lockdown. Nel frattempo, la diffusione procede a ‘macchia di  leopardo’: se a livello nazionale siamo al 13%, ci sono contesti a percentuale ben più elevata, come nei casi di monitoraggio  sperimentale fra gli studenti di Università di Pavia o nell’Isola di  Capri”.

In particolare, dal 1 giugno sono stati 105 gli utenti positivi che avevano Immuni e hanno caricato le loro chiavi nel backend (21 a giugno, 38 a luglio e 46 per ora ad agosto). Le notifiche vengono registrate dalla App dal 13 luglio e ne sono state inviate 809.

Inoltre almeno 4 potenziali focolai sono stati bloccati anche grazie alla App. Le persone entrate in contatto con un positivo avevano  ricevuto la notifica di alert da Immuni.

Numeri che fanno comprendere l’importanza di una maggiore diffusione della App.

Con il rientro in classe, previsto per il 14 settembre, il Ministero dell’Istruzione invita docenti e studenti a scaricarla. La nota ministeriale del 13 agosto, a riguardo, precisa: “A questo proposito, è raccomandato tra le misure assolutamente opportune, l’utilizzo dell’applicazione IMMUNI. Il CTS, sin dalla seduta n. 92 del 02/07/2020, ne ha fortemente consigliato “l’adozione da parte di tutti gli studenti ultra-quattordicenni, di tutto il personale scolastico docente e non docente, di tutti i genitori degli alunni. Il CTS ritiene che l’impiego congiunto di azioni di sistema, di monitoraggio clinicolaboratoristico, dell’applicazione IMMUNI costituisca uno dei punti chiave della strategia complessiva di prevenzione e monitoraggio del mondo della scuola”.

Non è obbligatoria scaricarla, ma il Ministero dell’Istruzione, così come il Comitato Tecnico Scientifico, ne raccomanda l’uso per il contact tracing.

In particolare il Cts, sin dalla seduta del 2 luglio scorso, ne ha fortemente consigliato l’adozione da parte di tutti gli studenti sopra i 14 anni, di tutto il personale scolastico docente e non docente, di tutti i genitori degli alunni.

La App non raccoglie dati che permettono di risalire all’identità di chi la usa; non chiede, né è in grado di ottenere, dati sensibili come nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o  indirizzo e-mail. Inoltre, per determinare il contatto, Immuni sfrutta la tecnologia Bluetooth Low Energy e non utilizza dati di  geolocalizzazione di alcun genere, inclusi quelli del Gps.

L’applicazione ha avuto il via libera ufficiale anche dal Garante della Privacy.

Il link diretto al download è  https://www.immuni.italia.it/download.html e c’è inoltre un servizio
per eventuali problemi tecnici: [email protected] oppure 800 912491 attivo gratuitamente ogni giorno dalle 7 alle 22.

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