Costo dei libri di testo, Anief: “Affinché il diritto all’istruzione non rimanga solo sulla carta è necessario adottare misure a sostegno delle famiglie”
Ieri il sindacato Anief ha preso parte all’audizione informale sul problema del costo dei libri di testo presso la Camera dei deputati, VII Commissione.
Al seguente video, dal minuto 50 al minuto 55, l’intervento di Daniela Rosano sul caro libri di testo
Secondo un’indagine realizzata da Adoc ed Eures in tre grandi aree metropolitane del Nord, del Centro e del Sud le famiglie devono sostenere in media una spesa pari a circa 2.300 euro per l’acquisto dei libri l’intero ciclo scolastico, spendendo 601 euro per i libri di testo nei 3 anni delle scuole medie e circa 1700 euro nei 5 anni delle scuole secondarie superiori. In particolare, per l’acquisto dei libri del primo anno, la spesa per un figlio è di 322 euro per le scuole medie e a 501 euro per le scuole superiori di secondo grado. Il costo per l’acquisto dei testi scolastici è pari circa a un terzo dello stipendio di un lavoratore medio. I dati diffusi da asso- utenti riportano rincari fino al 12% negli ultimi quattro anni. A far salire molto i costi è il continuo rinnovo di edizione dello stesso libero, cosa che rende difficile ricorrere all’usato.
L’inizio del nuovo anno scolastico è sempre impegnativo per le famiglie, ma quest’anno è particolarmente duro a causa dell’inflazione: il costo per l’istruzione è aumentato due volte più velocemente dei salari. Vale la pena ricordare che sono 1,9 milioni le famiglie in Italia in povertà assoluta (dati Istat del 2021) e 2,9 milioni quelle in povertà relativa. Le stesse statistiche ci dicono che sono in gran parte famiglie con figli in età scolare, in cui i genitori hanno difficoltà a comprare i libri per la scuola e garantire così il pieno accesso all’istruzione che è un diritto costituzionale di primaria importanza e condizione essenziale per la crescita del paese. Ricordiamo che in Italia la dispersione scolastica registra una delle incidenze più elevate d’Europa (12,7 per cento) dopo la Romania (15,3 per cento) e la Spagna (13,3 per cento). Nonostante i progressi registrati si è ancora lontani dall’obiettivo del 9 per cento entro il 2030 stabilito dalla UE.
Affinché il diritto all’istruzione non rimanga solo sulla carta è necessario adottare misure a sostegno delle famiglie stanziando in legge di bilancio più fondi per le famiglie in povertà assoluta e prevedendo una detrazione fiscale sul modello di quella garantita per le spese mediche e sportive.
Nel resto d’Europa lo Stato supporta le famiglie per l’acquisto dei libri di testo. In Germania le singole Regioni offrono diversi programmi di sostegno, a Berlino le famiglie pagano una tariffa unica di 100 euro per i libri scolastici. In Belgio, Olanda e Svezia le spese correlate all’istruzione sono in gran parte gratuite, in particolare in Olanda i libri sono gratuiti e i genitori pagano solo una cauzione per il loro utilizzo
L’Italia ha stanziato per l’anno scolastico 2023/24 133 milioni di euro (qualche anno fa nel 2020 erano 236 milioni di euro) per finanziare l’acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie in povertà assoluta.
Considerato il numero di famiglie che si trovano in uno stato di assoluta e relativa povertà – ovvero 4,8 milioni – e la spesa media di 200 euro l’anno per ogni anno del percorso scolastico, occorre decisamente aumentare la dotazione del fondo almeno di 100 milioni di euro.
Accanto agli stanziamenti è indispensabile ottimizzare le modalità di erogazione dei fondi che giungono spesso con molto ritardo alle famiglie e garantire l’informazione sulle modalità per accedervi.
Appare ragionevole anche la richiesta di detrarre fiscalmente la spesa per i libri scolastici, come già si fa per le spese sanitarie, perché impatterebbe in maniera positiva prima di tutto sulle famiglie.
Serve un coinvolgimento dell’editoria scolastica e delle scuole che potrebbero certamente contribuire al contenimento dei costi dei libri per le famiglie incentivando azioni di riuso, condivisione e passaggio dei testi tra le classi successive, adottando, laddove possibile, testi comuni per le diverse sezioni e creando al proprio interno biblioteche solidali che mettano a disposizione gratuitamente i libri ed il corredo scolastico per le famiglie in difficoltà ma occorre innanzitutto ripristinare almeno gli stanziamenti previsti fino a qualche anno fa con l’obiettivo di “non lasciare nessuno indietro” (“Leaving no one behind”) come recita l’Agenda ONU 2030.