In costante aumento gli adolescenti che vanno all’estero a studiare: firmato protocollo MIUR – INPS

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Red – Sono 6.300 gli studenti (+25% rispetto allo scorso anno) che hanno chiesto di partecipare alle selezioni per uno dei 1.800 posti messi a bando per studiare all’estero.

Red – Sono 6.300 gli studenti (+25% rispetto allo scorso anno) che hanno chiesto di partecipare alle selezioni per uno dei 1.800 posti messi a bando per studiare all’estero.

Nel 2000 a chiedere di partire furono 682 e la maggioranza diretti verso gli Stati Uniti. Oggi invece il 22,1% (+1,1% rispetto al 2012) sceglie un Paese latino-americano, il 13,7% (+2%) l’Asia, il 22,1% Canada e Usa e il 34,6% Paesi europei. 
 
Lo confermano i  dati Ipsos, raccolti per il Rapporto dell’Osservatorio sull’internazionalizzazione: nel 2011 all’estero con un programma di studio individuale c’erano 4.700 studenti (3.300 per un anno) con un +34% rispetto agli ultimi due anni. I ragazzi partono perché sono convinti che l’esperienza aiuterà ad avere una marcia in più nel mondo professionale e nelle relazioni interpersonali.
 
Partono da nord e da sud: la maggioranza sono studenti di terza e quarta superiore, non c’è grande distinzione tra le regioni di provenienza anche se il 19,8% è lombardo, il 10,9% partirà dal Lazio e più dell’8% da Veneto e Emilia Romagna. Anche la Puglia fa segnare un buon 7% e la Sicilia è al 6,4%. 
 
La maggior parte dal liceo scientifico (44,5%) e il 24,7% dal classico. Con il 14,9% sono però in crescita gli istituti tecnici in particolare per la possibilità di apprendere direttamente nei laboratori in Italia ancora poco presenti. Tre quarti di coloro che partono lo fanno con una borsa di studio, parziale o totale, grazie anche alla collaborazione con aziende, banche, fondazioni e enti locali.
 
E a questa tendenza si aggancia l’accordo preso da MIUR e dal presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua: 100 borse di studio, per un importo di massimo di 12mila euro ciascuna, per consentire per la prima volta a studenti, figli di dipendenti pubblici, di frequentare una scuola all’estero, per un anno o un semestre, per il quale si prevede uno stanziamento  complessivo di 6 milioni di euro per promuovere  la mobilità studentesca, l’occupazione dei giovani e la formazione del personale della scuola statale.
 
Le 100 borse di studio per frequentare un periodo di scuola all’estero saranno bandite a marzo e nei prossimi mesi saranno messi a bando anche i voucher formativi per l’aggiornamento dei docenti e dei dirigenti. Tra le altre iniziative previste dall’accordo, anche borse di studio, dedicate a figli di dipendenti pubblici, per dottorati di ricerca in azienda, master per giovani non occupati e progetti di alternanza scuola-lavoro all’estero per favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
 
Verranno anche aperte le procedure di accreditamento di enti, istituzioni, associazioni disciplinari, associazioni professionali e università che saranno in grado di fornire proposte di qualità in tutti i settori previsti dal Protocollo ed individuati nei bandi.

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