“Cosa manca ai docenti? L’orgoglio di fare questa professione”, le parole della preside Ferrario: “La passione per l’insegnamento è modello positivo per gli studenti”
La questione delle nuove valutazioni nelle scuole italiane è al centro di un acceso dibattito, soprattutto in un contesto di emergenza giovanile. Amanda Ferrario, preside dell’Istituto tecnico economico Tosi di Busto Arsizio, ha condiviso le sue riflessioni in un’intervista con Ruggero Po su Start Magazine, evidenziando come l’emergenza giovanile debba essere affrontata su più fronti, non solo attraverso le misure scolastiche.
Ferrario sottolinea che il voto in condotta, sia esso un 5 o un 10, non risolve i problemi degli studenti. “Il 5 in condotta è un segnale di non adeguatezza”, afferma, e non può essere l’unico criterio per valutare un giovane. La preside invita a riflettere su come un “genio” possa ricevere un voto basso in condotta, suggerendo che la vera soluzione risieda in un rapporto di fiducia e in un percorso condiviso tra scuola, studenti e famiglie.
La preside critica anche l’idea che la scuola possa risolvere da sola le problematiche giovanili. “L’emergenza reale sta in famiglia”, afferma, evidenziando come i genitori spesso non sappiano gestire gli insuccessi dei propri figli. Questo porta a una richiesta di interventi scolastici che non affrontano le difficoltà reali, ma cercano di proteggere i ragazzi da esperienze formative necessarie.
Ferrario mette in luce la necessità di un “patto di corresponsabilità” tra scuola, studenti e famiglie, dove ognuno riconosce il proprio ruolo. “Se non facciamo questo, non c’è riforma che tenga”, avverte. La preside sottolinea l’importanza di guardare gli studenti negli occhi, di conoscerli come individui e di aiutarli a crescere, piuttosto che limitarli a un semplice numero su un registro.
Un altro punto cruciale sollevato da Ferrario riguarda il ruolo dei docenti. “Cosa manca ai docenti? L’orgoglio di fare questa professione”, afferma, sottolineando che la passione per l’insegnamento è fondamentale per essere un modello positivo per gli studenti. La preside invita i colleghi a riappropriarsi della felicità di insegnare, per poter trasmettere questa positività agli studenti.
Infine, Ferrario affronta il tema della figura genitoriale, definendola “la vera emergenza educativa”. Secondo lei, i genitori devono imparare a gestire le difficoltà dei propri figli, permettendo loro di affrontare le sfide e di imparare dai propri errori. “Si impara sbagliando”, afferma, sottolineando che la crescita personale avviene attraverso l’esperienza e il confronto con gli altri.
Ferrario, dunque, propone una visione della scuola come luogo di crescita e responsabilità condivisa, dove le valutazioni non sono solo numeri, ma strumenti per costruire un percorso educativo significativo. La vera sfida è quella di creare un ambiente in cui studenti, famiglie e docenti possano collaborare per affrontare le emergenze giovanili e promuovere una formazione completa e integrata.