Corso di sostegno, studenti: assurdo pagare 3.500 euro, costo sia a carico dello Stato
LINK- FLC CGIL- ADI chiedono al Governo una inversione di rotta sui costi dei corsi TFA per acquisire la specializzazione sul sostegno, di prossima emanazione.
Requisiti accesso corso sostegno
Scuola di infanzia e primaria
- Laurea in Scienze della formazione primaria o
- diploma magistrale e diploma sperimentale ad indirizzo linguistico conseguiti presso gli istituti magistrale entro l’a.s. 2001/02.
- analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia come equipollente
Scuola secondaria di I e II grado
Alla luce delle osservazioni del CSPI sulla bozza di decreto e della recente approvazione della Legge di Bilancio 2019, i requisiti di accesso potranno diventare
- abilitazione all’insegnamento in una delle classi di concorso del grado che si richiede
- laurea (titolo idoneo per una delle classi di concorso del grado per cui si partecipa)+ 24 CFU nelle discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche
- laurea (titolo idoneo per una delle classi per il grado richiesto) e 36 mesi di servizio, intese come 3 annualità (indifferentemente posto comune o sostegno). Il possesso del requisito di servizio potrebbe dunque permettere dunque, per il primo corso, di essere esonerati dai 24 CFU [in analogia a quanto stabilito, con le nuove regole, per il concorso ordinario].
N.B. Quest’ultimo requisito non è espressamente previsto dalla Legge di Bilancio ma, come indicato, potrebbe essere inserito per analogia al concorso ordinario. Sarà il decreto definitivo a chiarire la questione.
Requisiti di accesso ITP
Per gli ITP c’è ancora qualche criticità da superare. E’ probabile che il requisito di accesso rimanga il diploma.
Costo corso a carico dello Stato
“Chiediamo – scrivono le associazioni LINK- FLC CGIL- ADI in un comunicato – al governo un’inversione di rotta sui costi dei TFA: è inammissibile che un laureato, un dottorando o un docente precario debbano pagare 3.500 euro per formarsi e accedere all’insegnamento su posti di sostegno, quando l’offerta formativa degli atenei deve essere garantita dallo stato e dalla fiscalità generale.
Un Paese che non investe in formazione e scarica su studenti e precari l’intero costo dei percorsi formativi che vogliono frequentare è un Paese ingiusto, che opera una selezione sulla base delle condizioni economiche.
Continueremo ad organizzare assemblee e a mobilitarci per un sistema di accesso all’insegnamento che guardi alle reali esigenze didattiche delle scuole e di formazione degli studenti e delle studentesse.”