Corsi sostegno INDIRE, triennalisti e titolo estero: requisiti di accesso, modalità, costi. RISPOSTE AI QUESITI

Percorsi specializzazione sostegno, art. 6 e 7 del DL n. 71 del 31 maggio 2024 convertito nella legge 106 del 29 luglio. Pubblicati i Decreti, nei prossimi giorni il Ministero pubblicherà degli Avvisi ai quali le Università potranno rispondere per l’organizzazione mentre Indire presenterà la propria offerta formativa. Seguiranno i BANDI e la presentazione delle domande.
A rispondere ai quesiti dei nostri lettori Chiara Cozzetto sindacalista Anief, che ha illustrato le novità presenti nei decreti n. 75 e n. 77 del 24 aprile 2025.
Quali novità introducono i decreti attuativi pubblicati e la nota firmata dal Capo Dipartimento Carmela Palumbo?
Sono stati pubblicati due importanti decreti attuativi. Uno è stato firmato dal Ministro Valditara, l’altro con firma congiunta dei Ministri Bernini e Valditara. Questi decreti riguardano i percorsi di specializzazione sul sostegno, gestiti da Indire e dalle università. Inoltre, è stata diffusa una nota riepilogativa firmata dal Capo Dipartimento Carmela Palumbo che sintetizza quanto previsto dai decreti.
Percorso triennalisti
Cosa prevedono i percorsi per i cosiddetti “triennalisti”?
Il primo decreto, il n. 75, attua l’articolo 6 del DL 71/2024 e riguarda i cosiddetti “triennalisti”, cioè coloro che hanno svolto tre anni di servizio nelle scuole statali o paritarie su posto di sostegno nello specifico grado di istruzione, nei cinque anni precedenti (escludendo l’anno scolastico in corso).
È necessario possedere un titolo di accesso valido per il grado di istruzione su cui si è maturato il triennio di servizio. Ad esempio, per la scuola primaria serve la laurea in Scienze della Formazione Primaria oppure un diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002. Per la secondaria, serve una laurea idonea o un diploma ITP per gli insegnamenti tecnico-pratici.
Questi percorsi, organizzati da Indire in collaborazione con le università, prevedono l’acquisizione di 40 CFU.
Il percorso curato dalle università in convenzione con Indire conferirà CFU validi ai fini della specializzazione. Indire, non essendo università, potrà invece riconoscere crediti afferenti al sistema ECTS, che pur non equivalendo ai CFU universitari, saranno validi per la specializzazione in Italia.
Quali sono le modalità didattiche previste per questi percorsi?
I percorsi si svolgeranno integralmente online, ma in modalità sincrona. Solo il 10% delle attività potrà essere in modalità asincrona (registrata). Tutti i laboratori saranno svolti esclusivamente in sincrono. Il tirocinio è obbligatoriamente in presenza.
In cosa consiste l’esame finale?
L’esame finale prevede la discussione orale di un elaborato scritto dal candidato. Il voto finale, in trentesimi, sarà la media tra il voto ottenuto all’esame finale e quelli conseguiti negli esami intermedi relativi ai singoli insegnamenti.
I tre anni di servizio per i triennalisti devono essere nello stesso grado?
Sì, i tre anni di servizio richiesti per accedere ai percorsi Indire per triennalisti devono essere maturati nello stesso grado di istruzione.
Un ITP con tre anni di servizio alla primaria e 24 CFU può accedere a Indire?
No. Per accedere ai percorsi Indire per triennalisti, è necessario possedere il titolo di accesso al grado di istruzione. Nel caso della primaria, questo significa avere la laurea in Scienze della Formazione Primaria o il diploma magistrale abilitante conseguito entro l’a.s. 2001/2002. I 24 CFU non sono sufficienti per accedere alla primaria.
Chi si laurea a settembre può partecipare, considerando che sarà inserito in seconda fascia GPS?
No. Al momento della presentazione della domanda per il percorso Indire è necessario essere già in possesso del titolo di accesso al grado di istruzione. Tuttavia, poiché sono previsti almeno due cicli entro il 31 dicembre 2025, sarà possibile partecipare in futuro una volta ottenuta la laurea, purché si abbia anche il servizio richiesto.
Una studentessa al quinto anno di Scienze della Formazione Primaria con quattro anni di servizio può partecipare?
No. È necessario essere in possesso del titolo di accesso (laurea) al momento dell’iscrizione al percorso. Dopo la laurea, sarà possibile partecipare ai cicli successivi, sempre entro il 31 dicembre 2025.
Chi sta completando il terzo anno di servizio sul sostegno può partecipare?
No, non ancora. Per il primo ciclo, l’anno in corso non è valido. Tuttavia, il secondo ciclo, che dovrebbe essere attivato dopo agosto, prenderà in considerazione anche l’anno scolastico in corso (fino al 31 agosto), consentendo quindi la partecipazione.
Chi ha maturato più di tre anni sul sostegno nella secondaria superiore può accedere al percorso?
Sì, purché i tre anni siano stati svolti su sostegno nello stesso grado nei cinque anni precedenti all’anno scolastico in corso.
Percorsi abilitati estero
Cosa prevede il decreto per gli abilitati all’estero in attesa di riconoscimento?
Il secondo decreto attua l’articolo 7 del DL 71/2024. Possono accedere al percorso coloro che alla data del 1° giugno 2024
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Hanno presentato domanda di riconoscimento del titolo estero e siano trascorsi almeno 120 giorni senza risposta dal Ministero;
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Oppure abbiano presentato ricorso contro l’inadempienza del Ministero.
I percorsi, in questo caso, prevedono:
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48 CFU se non si possiede esperienza sul sostegno;
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36 CFU se si è svolto almeno un anno di servizio sul sostegno nello specifico grado, con esonero dei 12 CFU di tirocinio.
Per iscriversi ai percorsi Indire, gli abilitati esteri devono formalizzare la rinuncia alla procedura di riconoscimento del titolo. Chi ha usato il portale dedicato dovrà proseguire lì la rinuncia, mentre chi ha presentato il modello cartaceo dovrà inviarla via PEC. Il Ministero chiarirà presto a quale indirizzo PEC inviare tale rinuncia. Senza questa rinuncia, non sarà possibile l’iscrizione.
Per gli abilitati esteri, l’anno in corso può essere considerato valido per l’esonero dal tirocinio?
Per i triennalisti, l’anno in corso non è valido. Per gli abilitati esteri, il decreto non lo esclude esplicitamente e si ritiene che possa essere considerato utile. Tuttavia, si attendono conferme ufficiali dal Ministero.
La rinuncia al titolo estero comporta la perdita della posizione nelle GPS?
No, la rinuncia al riconoscimento del titolo estero non comporta alcuna decadenza dalla GPS. La posizione resta valida. Chi ha conseguito una supplenza o l’immissione in ruolo sulla base del titolo estero non perde quanto già acquisito. In caso di rinuncia, il titolo potrà essere successivamente sostituito con quello conseguito tramite il percorso Indire.
Se si rinuncia al riconoscimento del titolo estero e poi si viene bocciati nel percorso Indire, cosa succede?
Si perde la domanda di riconoscimento, ma non il titolo estero in sé. Tuttavia, non sarà più possibile ottenere il riconoscimento in Italia, e si resterà senza tutela. È quindi una scelta da valutare con attenzione, anche se è difficile che chi possiede una formazione sul sostegno non superi il percorso Indire.
Se si viene bocciati nel percorso Indire, si può ripresentare la domanda di riconoscimento del titolo estero?
No. La rinuncia alla domanda di riconoscimento comporta la decadenza automatica anche di eventuali ricorsi già avviati. Una volta ritirata formalmente la richiesta, non è più possibile riattivare la procedura.
Qualsiasi titolo estero è valido per l’accesso al percorso per abilitati esteri?
Il titolo deve rispettare i requisiti indicati nel decreto: deve essere stato oggetto di domanda di riconoscimento almeno 120 giorni prima del 1° giugno 2024 e deve avere caratteristiche compatibili con la normativa italiana, come un carico formativo minimo di 1.500 ore o almeno 60 CFU.
Chi ha ricevuto il rigetto definitivo del titolo estero può accedere al percorso Indire?
Se il rigetto è stato notificato dopo il 1° giugno 2024 e alla stessa data risultavano già trascorsi i 120 giorni dalla presentazione della domanda di riconoscimento del titolo, si può comunque accedere al percorso Indire.
Chi ha ottenuto un rigetto del riconoscimento prima del 1° giugno 2024 può partecipare?
Al momento, no. Il decreto sembra escludere chi ha ricevuto un diniego prima del 1° giugno. Anche su questo punto, i sindacati chiederanno un chiarimento ufficiale al Ministero.
Chi consegue il titolo estero a giugno 2025 può accedere a Indire?
No. La normativa e il decreto attuativo fissano come termine di riferimento il 1° giugno 2024. Chi consegue il titolo dopo tale data non può accedere ai percorsi previsti dal decreto in questione.
Chi ha presentato domanda di riconoscimento il 28 maggio 2024 può accedere?
No. Al 1° giugno 2024 non risultavano ancora trascorsi i 120 giorni previsti dalla normativa affinché il Ministero fornisca una risposta. Pertanto, secondo il decreto, questa data non consente l’accesso al percorso Indire. Tuttavia, i sindacati stanno valutando la possibilità di azioni legali per tutelare chi si trova in questa situazione.
Chi ha protocollato la domanda a luglio 2021 e ricevuto un diniego solo a luglio 2024 può accedere?
Sì. Se al 1° giugno 2024 erano già trascorsi 120 giorni dalla presentazione della domanda di riconoscimento, è possibile accedere al percorso, anche se la risposta è arrivata successivamente.
Chi ha presentato la domanda di riconoscimento del titolo estero dopo il primo giugno può accedere al percorso Indire?
No. La normativa stabilisce come data di riferimento il primo giugno 2024. Anche la presentazione di un eventuale ricorso deve essere avvenuta entro quella data. Un ricorso presentato dopo l’8 giugno 2024 non rientra nei requisiti previsti. Tuttavia, i sindacati chiederanno chiarimenti ufficiali al Ministero.
Anche in questo caso, qual è la modalità didattica prevista?
Le modalità sono analoghe: percorsi online in modalità sincrona, con massimo 10% di attività asincrone. I laboratori si svolgono in sincrono, il tirocinio esclusivamente in presenza.
Gli esami del percorso Indire si svolgeranno in presenza?
Sì. Il decreto è chiaro: tutti gli esami devono svolgersi in presenza e devono essere superati con almeno 18/30. Non è prevista discrezionalità da parte delle università su questo punto.
E l’esame finale?
È previsto un esame in presenza per ogni insegnamento. Al termine, un esame finale orale basato su un elaborato scritto dal candidato. Anche in questo caso, il voto finale sarà una media in trentesimi.
I costi dei percorsi
Quali sono i costi per i triennalisti?
Il costo massimo previsto è di 1.300 euro. Si tratta di una spesa a carico del corsista. Le iscrizioni dovranno essere effettuate presso università statali o private accreditate. In caso di eccedenza di domande, il candidato potrà iscriversi ad altro percorso o essere inserito in graduatoria per successivi percorsi, da concludersi entro il 31 dicembre 2025.
Quali sono i costi per gli abilitati esteri?
Il costo massimo è di 1.500 euro per i percorsi da 48 CFU e di 900 euro per quelli da 36 CFU. Come già detto, anche per i triennalisti il costo massimo è 1.300 euro, ma le università tendono ad applicare sempre il tetto massimo.
È vero che il costo scende se non si svolge il tirocinio?
No. Il costo massimo di 900 euro si riferisce esclusivamente ai percorsi da 36 CFU per gli abilitati esteri che abbiano almeno un anno di servizio e quindi l’esonero dal tirocinio. Per i triennalisti il costo è comunque di 1.300 euro, indipendentemente dal tirocinio.
Inizio dei percorsi e compatibilità con altri percorsi
Quando inizieranno i percorsi?
Al momento non è possibile indicare una data certa. I decreti stabiliscono che il Ministero debba avviare una procedura di accreditamento delle università. Solo dopo che le università saranno accreditate, potranno pubblicare i bandi e avviare i percorsi. Siamo quindi in attesa della pubblicazione degli avvisi ministeriali. Anche il sito del Ministero conferma che le procedure sono ancora in fase di registrazione. Si ipotizza un avvio in estate o anche più avanti, ma al momento non ci sono certezze.
Come sono stati determinati i fabbisogni per questi percorsi, considerando che molte GPS sono sature?
I posti disponibili sono stati individuati non solo in base ai ruoli, ma anche alle supplenze su posti di sostegno conferite a docenti non specializzati negli ultimi tre anni. Anche se le GPS risultano sature, in molte province ci sono state numerose supplenze a non specializzati, ed è su questo criterio che si basa il computo.
Conviene iscriversi all’Indire o aspettare il TFA X ciclo, anche considerando la Call veloce?
È difficile dare una risposta certa. La Call veloce si svolgerà ad agosto, con eventuale residuo a inizio settembre. Poiché i due percorsi previsti dai decreti richiedono almeno quattro mesi, chi partecipa non potrà essere assunto entro il 31 agosto e quindi non potrà usufruire della Call veloce 2025.
Quanto alla scelta tra Indire e TFA X ciclo, non è possibile fornire un consiglio preciso, poiché i posti disponibili sono diversi e si tratta di una decisione personale che può avere anche implicazioni economiche rilevanti.
È possibile iscriversi contemporaneamente al corso Indire e a un altro percorso da 30 CFU?
No. La normativa sull’anno accademico vieta la contemporanea iscrizione a due percorsi con obbligo di frequenza nello stesso anno accademico, salvo specifiche deroghe ministeriali che al momento non sono previste per il percorso Indire.
Chi ha iniziato un’abilitazione su materia e ha tre annualità può accedere a Indire?
Occorre attendere una deroga specifica da parte del Ministero. Non è possibile dare una risposta certa fino alla pubblicazione di indicazioni ufficiali.
È possibile iscriversi al percorso Indire in più regioni?
Per gli abilitati esteri non ci sono limiti di attivazione: le università attiveranno i percorsi per tutti coloro che rientrano nei requisiti. Per i triennalisti, invece, in caso di domande superiori ai posti disponibili in una università, sarà possibile fare richiesta presso un’altra università o direttamente a Indire, con precedenza nel secondo ciclo.
È possibile fare domanda a più università per Indire, TFA e altri percorsi?
Per il percorso Indire si può fare domanda a una sola università. Se non si viene ammessi, è possibile rivolgersi ad altra università. È inoltre possibile presentare domanda al TFA X ciclo, ma non si può partecipare contemporaneamente ai percorsi Indire per triennalisti e abilitati estero: occorre scegliere. La normativa generale, se non modificata, vieta comunque la doppia iscrizione universitaria per lo stesso anno accademico per corsi con obbligo di frequenza.
Iscrizione nelle GPS e ruoli
Chi conclude il percorso potrà accedere a una graduatoria oltre alla prima fascia?
Il conseguimento della specializzazione consente l’accesso alla prima fascia GPS e la partecipazione ai concorsi. Esistono anche ipotesi di graduatorie riservate a chi ha partecipato a concorsi, ma al momento non sono previste ulteriori graduatorie specifiche per questi percorsi.
I percorsi TFA e Indire attribuiscono punteggi diversi nelle GPS?
Generalmente sì. I percorsi con selezione in ingresso (come il TFA) vengono valutati con un punteggio maggiore rispetto ai percorsi senza selezione, come quello Indire. Tuttavia, bisogna attendere l’ordinanza ministeriale per la conferma ufficiale dei punteggi.
Quanti punti attribuisce la specializzazione Indire nelle GPS?
Attualmente il titolo non è ancora inserito nelle tabelle di valutazione delle GPS. Si presume che sarà considerato nell’aggiornamento previsto per il 2026.
Il percorso Indire consente di accedere direttamente al ruolo?
No. Il percorso Indire conferisce la specializzazione sul sostegno. Con questa si potrà partecipare ai concorsi o essere inseriti nella prima fascia GPS, ma non comporta l’immissione automatica in ruolo.
I triennalisti potranno partecipare alla Call veloce di agosto?
No. Il percorso deve durare almeno quattro mesi. Considerando che l’avvio non è immediato (mancano ancora gli accreditamenti), anche partendo a maggio, la conclusione avverrebbe dopo il 31 agosto. Quindi, i triennalisti non potranno essere assunti tramite Call veloce per il 2025.
Chi consegue l’abilitazione durante l’aggiornamento delle GAE può inserirla?
Sì, è possibile. Se si ottiene il titolo di abilitazione durante la fase di aggiornamento delle GAE, è consentito inserirlo.
Tirocinio
Un docente in congedo straordinario può svolgere il tirocinio previsto dal percorso?
Sì. Il tirocinio va comunque svolto in presenza, indipendentemente dallo stato di servizio. La partecipazione al percorso Indire avviene come discente, non come docente.
Perché alcuni parlano di laboratori in presenza se il decreto dice che sono online?
Il decreto chiarisce che i laboratori sono svolti in modalità sincrona online. Probabilmente si è fatta confusione con il tirocinio, che invece si svolge in presenza. Ma i laboratori, come indicato, sono completamente telematici, purché in modalità sincrona.
La maternità è considerata servizio utile per l’esonero dal tirocinio?
In linea generale, sì, ma la normativa specifica sul periodo utile di maternità deve essere valutata nel dettaglio. È consigliabile rivolgersi alla sede territoriale del sindacato per una verifica precisa.
Varie
Cosa prevede il nuovo decreto sulla continuità per i docenti di sostegno a tempo determinato?
Il decreto, seppur sintetico, introduce una procedura articolata. Entro il 31 maggio, le famiglie possono chiedere la conferma del docente di sostegno. Il dirigente scolastico acquisisce la disponibilità del docente e trasmette tutto all’ambito territoriale. Se il docente rientra nel primo bollettino delle supplenze, sarà confermato sullo stesso posto e verrà escluso dall’elaborazione dello stesso bollettino. La procedura deve concludersi entro il 31 agosto 2025. Nella domanda di partecipazione alle supplenze, il docente potrà indicare la propria disponibilità alla conferma tramite un’apposita opzione.
Sono previste ulteriori opportunità per partecipare al percorso Indire?
Sì. Il decreto prevede l’attivazione di almeno un secondo ciclo, da avviare entro il 31 dicembre 2025.
Ci sarà ancora la possibilità di assunzione da GPS sostegno ex art. 59?
La normativa lo prevede, ma dipenderà dai posti che resteranno disponibili dopo le immissioni in ruolo ordinarie. In alcune regioni, come il Lazio, è difficile che si arrivi a chiamare dalle GPS, considerati i numerosi posti ancora da assegnare ai vincitori dei concorsi PNRR.
Cosa succede alle oltre 5.000 persone con titolo estero che non rientrano nei requisiti del decreto?
I sindacati stanno valutando l’opportunità di presentare un ricorso per tutelare queste persone. Al momento, chi non rientra nei requisiti dovrà attendere l’esito della domanda di riconoscimento già presentata.
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