Corsi di riconversione su sostegno: le risposte dei docenti al Ministero
red – Il comunicato del Ministero, che avrebbe dovuto rassicurare su qualità dei corsi e paventati tagli in questo settore, non convince i docenti, che chiedono al Ministro di elaborare i dati per ordine di scuola e singola provincia.
red – Il comunicato del Ministero, che avrebbe dovuto rassicurare su qualità dei corsi e paventati tagli in questo settore, non convince i docenti, che chiedono al Ministro di elaborare i dati per ordine di scuola e singola provincia.
I precari di sostegno della Calabria – Spettabile Ministro i conti non vanno fatti su base nazionale ma per province e per ordini di scuola. I numeri a cui Lei fa riferimento riguardano il totale degli organici di sostegno, che comprende le scuole secondarie di primo grado dove ci sono il maggior numero delle cattedre e dove spesso si ricorre ad insegnanti non specializzati.
Per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado nella quasi totalità delle province il numero delle cattedre non permette di lavorare neppure a docenti specializzati con alti punteggi e anni di servizio (grazie ai tagli del precedente Governo).
USB Scuola – Invitiamo tutti i docenti di ruolo, precari, di sostegno o della materia a mobilitarsi per fermare questo ennesimo atto di svilimento della professionalità docente (compiuto mentre si sbandiera l’ennesima "riforma"(?) basata sul merito.
Sotto il ricatto della mobilità forzosa e il licenziamento, si creano le condizioni oggettive dello sfascio anche del sostegno.
Stiamo vivendo le conseguenze della cura Gelmini e in queste settimane si stanno abbattendo quelle dei provvedimenti, spesso bipartisan, contro singoli pezzi della scuola:
– i docenti di sostegno,
– i docenti inidonei,
– i docenti di laboratorio,
– amministrativi, collaboratori scolastici: taglieggiati, caricati di lavoro spesso non di loro competenza, a causa anche degli accorpamenti delle scuole e chiusura degli Uffici provinciali del Ministero.
– Docenti lasciati soli davanti una “riforma” che riduce l’orario di lezione e fa conto su docenti tuttologi per i quali il Ministero spende in media 9 euro l’anno per la formazione e l’aggiornamento e riconosce a fatica 5 giorni l’anno di permesso
Gianfranco Palmariggi – Il Miur dimentica che i docenti che parteciperanno “su base volataria” al “corsetto estivo” dovranno effettuare, come previsto, delle attività di tirocinio sul campo.
Ci chiediamo: come sarà possibile effettuare attività di tirocinio con gli alunni disabili se le attività didattiche sono chiuse?
I tecnici ministeriali, diventati “sordi” e “ciechi” davanti alla pressanti proteste da parte dei docenti specializzati, si sforzino di comprendere le ragioni per cui vi è tanta attenzione e preoccupazione sulla “riconversione” sul sostegno