Coronavirus, UDU: problemi con i rimpatri di studenti all’estero. Di Maio facci tornare

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Comunicato UDU – In questi giorni, l’Italia si trova sempre più isolata: il traffico aereo e la mobilità delle persone da e verso il nostro Paese è ridotta al minimo.

A questo si aggiunge la sospensione per trenta giorni degli ingressi nell’area Schengen. Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato di star lavorando per far rimpatriare tutti gli italiani all’estero che lo volessero, e ha detto ai nostri concittadini di contattare le ambasciate italiane. Tuttavia, in queste ore ci stanno arrivando segnalazioni di studenti che nelle ambasciate non trovano quell’aiuto invocato da Di Maio.

Matteo Vespa, Responsabile Esteri dell’Unione degli Universitari spiega: “Centralini che squillano senza risposta, dinieghi che il Ministero stia organizzando voli di rimpatrio, proposte di viaggi della speranza costosissimi o al limite dell’incolumità fisica (addirittura ci è stato segnalato che ad alcuni studenti è stato consigliato di fare chilometri a piedi fra le montagne), per non parlare dell’annuncio, qualche giorno fa, di un volo di rimpatrio da Madrid a Roma, con tanto di comunicazione ufficiale da parte delle università, cui è seguita una clamorosa retromarcia soltanto poche ore dopo.”

Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari continua: “In questa situazione di eccezionale gravità, sta a ciascuno studente fare la scelta se rimanere nel Paese in cui si trova, oppure tornare a casa: ma è un diritto di ogni cittadino poter tornare nel proprio Stato. Il Ministro passi dalle dirette su Facebook ai fatti: si diano istruzioni chiare alle ambasciate italiane, si organizzino voli di rimpatrio in quei casi in cui una soluzione alternativa e poco costosa non sia disponibile, e si diano subito risposte certe alle migliaia di cittadini italiani oggi all’estero e che stanno vedendo un loro diritto calpestato.”

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