Coronavirus, se riesplode l’epidemia questo è il piano B del governo

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Cosa succederà in caso di recrudescenza dell’epidemia? Cosa accadrebbe a settembre con il ritorno in classe? Il famoso “piano B” esiste? Il governo sarebbe preparato ad affrontare l’emergenza? Tanti interrogativi a cui dare una risposta in tempi più o meno brevi.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nell’intervento a Radio 24, è stata chiara: “Sono assolutamente convinta del fatto che si sia agito bene insieme a tutto il Governo, a maggio avevamo ancora 500 morti al mondo ed eravamo stati ammoniti dal riaprire le scuole troppo presto, avrebbe causato un picco di contagi. Penso che si possa sempre fare di più, ma le tempistiche non dipendono solo da noi: decidiamo insieme al Cts”.

Ecco la nuova scuola post Covid-19.

Poi la ministra ha aggiunto: “Le decisioni sono state prese per settembre con un quadro epidemiologico variabile. Dovevamo pensare a soluzioni basate su una situazione in costante aggiornamento. Dobbiamo aggiornarci di volta in volta: abbiamo scritto le linee guida adesso, mentre in altri paesi europei per settembre non sono nemmeno arrivate”.

Apertura scuola a settembre 2020, ecco le linee guida DEFINITIVE. PDF

Esiste il piano B del governo?

Parole chiare quelle di Lucia Azzolina, ma c’è da chiedersi se il governo Conte abbia davvero un piano B qualora la pandemia riprendesse e dovesse essere necessario effettuare un nuovo lockdown.  In caso di recrudescenza del Covid-19 l’esecutivo si farà trovare pronto e sta approntando le linee guida per la didattica a distanza così come previsto nel Piano Scuola per la riapertura delle scuole a settembre.

In caso di lockdown si andrà avanti come si è fatto in questi ultimi mesi dell’anno scolastico, con la didattica a distanza, ma, a questo punto, tutto deve essere regolato perché è necessario che la didattica online sia inserita all’interno del contratto collettivo nazionale integrativo.

Si tratterebbe, in questo caso, solo di aggiungere alcune disposizioni al CCNL, ma non sono ancora iniziate le trattative a riguardo. Il rischio è quello si possa creare ancora più confusione in un contesto già molto complicato.

Il governo, poi, in caso di nuovo lockdown, darebbe il via libera ai docenti di pagare, tramite la carta del docente, l’abbonamento ad internet. L’attesa direttiva ministeriale, poi, darebbe ulteriori indicazioni per quanto riguarda le attività collegiali e la valutazione della didattica a distanza.

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