Coronavirus, quando e come avverrà fase 2 di riapertura? Lavoro in smart working e uso mascherine. E la scuola?

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Italia in piena emergenza sanitaria: come verrà affrontata la fase due? Come riprenderà la vita normale degli italiani? Ne parla Il Corriere della Sera in un articolo odierno.

Gli italiani si avvieranno, dopo che sarà passata la fase più critica, alla seconda fase, quella che vedrà la lenta riapertura delle attività e quindi il lento ritorno alla normalità, ma anche la fase in cui si conviverà con il virus.

Gli esperti non hanno dubbi, al momento, nel raccomandare di rispettare le disposizioni del decreto per limitare i contagi, per poter uscire il prima possibile da questa fase più acuta di diffusione del coronavirus. Ancora per tanto si dovranno indossare le mascherine e i guanti.

Le ipotesi in campo al momento, con partenza scaglionata dal 14 aprile

Smart working. Tra le prime a riaprire ci saranno le piccole e medie imprese, ma anche altre aziende dal 14 aprile potrebbero avere il via libera. Ma come si svolgerà il lavoro? Il personale dovrà stare in smart working, pochissime saranno le presenze in ufficio e con il rispetto assoluto delle regole sulla distanza tra le scrivanie.

Trasporti. Quelli pubblici dovranno rimanere a bassa frequentazione e dunque verranno intensificati i controlli. Si farà in modo che si rispetti la distanza tra i passeggeri, probabilmente utilizzando soltanto una seduta ogni due e permettendo l’accesso ai mezzi solo a un numero limitato di persone.

Negozi. Probabile lenta riapertura a maggio, escludendo i centri commerciali. Si punterà a entrate scaglionate dei clienti con il mantenimento della distanza di almeno un metro tra le persone.

Bar e ristoranti. Saranno tra gli ultimi ad aprire al pubblico e molto probabilmente i tavoli verranno disposti a due metri di distanza l’uno dall’altro.

Cinema, convegni, stadi. Si attende l’indice di contagio pari a zero per ripartire con queste attività. Il divieto di assembramento in vigore in questa prima fase durerà ancora a lungo. Il problema sono infatti le file che si creano all’ingresso e i contatti tra gli spettatori.

Scuola. Nulla al momento trapela. Se da un lato la data di discrimine sembra essere quella del 17 maggio, le modalità di un eventuale rientro non sono state ancora decise.

Anche di questo hanno parlato i sindacati durante il recente incontro in modalità telematica con il Ministro. Così la CISL “In caso di rientro a scuola, sarà inoltre necessario fornire indicazioni per le misure organizzative e i protocolli di sicurezza che devono essere adottati e sulle modalità per la fornitura dei Dispostivi di protezione individuale”

Al momento ci sono ancora misure restrittive

“Atteniamoci rigorosamente alle regole, per ora nulla è cambiato: non è ancora il momento della normalità” questo il perentorio messaggio del commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri.

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