Coronavirus, PD Vicenza: il Gap digitale pesa sulle opportunità dei più giovani

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Comunicato – Secondo i dati diffusi dall’Istat nel report “Spazi in casa e disponibilità di computer per bambini e
ragazzi” emerge che: solo 3 ragazzi su 10 hanno competenze digitali elevate.

Nel 2019, il 92,2% dei ragazzi di 14-17 anni ha usato internet nei 3 mesi precedenti l’intervista, senza differenze di genere. Tuttavia, rileva l’Istat, meno di uno su tre presenta alte competenze digitali (il 30,2%, pari a circa 700 mila ragazzi), il 3% non ha alcuna competenza digitale mentre circa i due terzi presentano competenze digitali basse o di base.

“Il vero problema però ritengo sia un altro – afferma Valentina Chindamo Responsabile provinciale Scuola del PD vicentino – “il vero problema sono le diverse possibilità delle famiglie.

Questa situazione sta facendo emergere le differenze tra chi può permettersi la didattica in rete e chi invece non è in grado.

In questo momento, il diritto all’istruzione appartiene solo a chi è fortunato e non deve cedere il computer alla mamma o al papà, che molto probabilmente stanno lavorando in smartworking e che mai avrebbero pensato che in casa servisse un portatile per ciascuno, c’è anche chi ha fratelli e questi sicuramente avranno altre lezioni da seguire.
La scuola, mai come ora, è di chi può permettersela. Oggi chi non ha la fortuna di avere genitori in grado di procurare i mezzi che servono per restare al passo con la classe resta indietro.

Un secondo problema più importante delle competenze digitali di alunni e insegnanti riguarda la fornitura di rete internet veloce nelle famiglie italiane, secondo i dati Istat infatti nel 2018 una famiglia italiana su quattro non dispone nella propria abitazione dell’accesso alla banda larga, mentre solo in poco più del 30% delle zone rurali italiane arriva una connessione a banda larga. E oltre alla frattura centro-periferia, esiste anche quella, ancora più marcata, dell’istruzione: sempre secondo l’Istat, solo il 16% delle famiglie senza titolo di studio ha un accesso a banda
larga fissa o mobile, contro il 95% delle famiglie con laureati.

Se si prendono i dati Agcom sulla copertura internet sul territorio nazionale, appare evidente come ancora in molti comuni la maggior parte delle famiglie non ha accesso a una rete sufficiente per garantire, ad esempio, di partecipare a una lezione in streaming, soprattutto nei territori montani
delle catene appenninica e alpina.

Se si amplia la velocità di connessione alzandola a 30 Mbps (velocità che permette non più di due chiamate su Skype alla volta, per dare un’idea), la situazione diventa quasi drammatica, evidenziando come capacità di navigazione non è adeguata a fronteggiare un’emergenza come
questa, con la necessità per le famiglie di avere più di un dispositivo connesso.

Ora più che mai restare connessi è fondamentale – conclude Chindamo – il gap tecnologico che sussiste tra le diverse zone del paese e tra i centri urbani e le zone rurali rischia di lasciare solo chi dalla scuola pubblica non era mai stato lasciato indietro.

“Un primo aiuto in tal senso è dato dal bonus computer di 70milioni di euro inserito nel Decreto Cura Italia – aggiunge Chiara Luisetto, Segretaria prov. PD – a sostegno degli studenti meno abbienti che non possiedano un pc. È un primo passo, a cui auspichiamo seguano anche iniziative regionali, per combattere la disuguaglianza digitale che rischia di pesare sulle generazioni che più hanno necessità di essere connesse”.

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