Coronavirus, Pacifico (Anief): piano assunzioni straordinario docenti e ATA 24 mesi e pensare in tempo a Maturità, anche online

Emergenza sanitaria in tutto il Paese, aumentano di giorno in giorno i numeri dei contagiati da Coronavirus e dei decessi, mentre la chiusura delle scuole si protrae oltre il 3 aprile. Marcello Pacifico, Presidente nazionale Anief, in un’intervista commenta lo scenario attuale.
Italia in piena emergenza sanitaria: come si evolverà la situazione per ciò che riguarda le scuole? Molto probabilmente ci sarà un prolungamento della chiusura
Probabilmente si arriverà a maggio o addirittura si può iniziare a pensare che per quest’anno scolastico non si apriranno più le porte agli studenti. Ciò vuol dire di metterci di fronte a una valutazione del Ministero su quello che è stato fatto in ogni scuola per garantire la didattica a distanza e capire, quando è stata attivata questo tipo di didattica, se è stata seguita e correlata da iter riguardanti le griglie di valutazione per valutare gli apprendimenti e le competenze che gli studenti hanno raggiunto.
Ora è importante salvare l’anno scolastico in corso
Bisogna capire poi come sono stati utilizzati gli strumenti informatici sia da parte degli studenti che dal personale nel caso in cui sia stata programmata dal collegio docenti. Questo essenziale: soltanto dopo questo monitoraggio il Ministero potrà decidere se validare l’anno scolastico o se recuperare questo periodo.
La maggior parte del personale e delle famiglie si è messo a disposizione per portare avanti la didattica a distanza e quindi tutto ci fa pensare che la prima soluzione, cioè quella di un passaggio all’interno dei collegi dei docenti delle singole scuole per rivedere i criteri di valutazione rispetto a questo nuovo modo di fare didattica possa permettere la validazione dell’anno scolastico, fermo restando le condizioni principali e che quindi tutti gli studenti abbiano potuto usufruire della didattica a distanza e che tutto il personale sia stato in grado di svolgerla. Gli scrutini probabilmente si terranno a distanza, per via telematica, a meno che non finisca l’emergenza prima e si potranno tenere in presenza. La didattica a distanza consente comunque agli studenti il diritto all’istruzione e quindi a una valutazione che tenga conto di questa circostanza di emergenza.
Dopo questa esperienza, la didattica a distanza potrà essere utilizzata anche fuori dall’emergenza? Può questa situazione essere un’occasione per sviluppare questo tipo di didattica?
Bisogna ricordare che la didattica in presenza non è sostituibile perché il rapporto di mediazione culturale tra docente e discente è un elemento fondamentale della stessa didattica. Questo non esclude che in casi di emergenza si possa sfruttare la didattica a distanza.
In questo momento dobbiamo lodare le cose positive di questo tipo di lezioni. Colgo l’occasione per ringraziare tutto il personale docente che sta svolgendo questo nuovo modo di fare didattica con grande senso di responsabilità, fuori da ogni orario di servizio contrattuale. Ringrazio anche le famiglie che stanno capendo il momento drammatico e stanno collaborando.
Come si potrebbe procedere con gli Esami di Stato, se l’emergenza dovesse proseguire?
Se le attività didattiche dovessero rimanere sospese fino a fine anno scolastico, indipendentemente dalla scelta dei collegi, dovrà dare delle indicazioni su come e quando si dovranno svolgere gli esami. Si dovranno tenere a settembre piuttosto che a giugno? Si terranno in presenza o per via telematica? Se non si intende rinviare le prove a settembre, l’Esame a giugno deve essere ripensato per via telematica. Non sappiamo al momento come si evolverà l’emergenza sanitaria, ma molto probabilmente nei prossimi giorni verranno date delle indicazioni proprio sulle modalità di svolgimento degli Esami di Stato.
Per quanto riguarda invece il personale ATA e il lavoro agile?
Il pubblico in questo momento ha una riduzione di accesso alle scuole, tranne in casi imprescindibili. Il dirigente scolastico ha il dovere di individuare tutto quello che sulla parte amministrativa si può fare da remoto ed è autorizzato dal decreto legge, laddove non ci siano attività imprescindibili e che non si possono fare col lavoro agile, a esonerare dal servizio il personale ATA. Ogni dirigente scolastico è responsabile della salute del suo personale, ed è inutile chiamare i lavoratori a rotazione solo per il principio di farlo roteare. Bisogna individuare cosa l’amministrazione può fare da remoto e cosa no ed è imprescindibile che lo faccia. Ed è necessario rispettare il contratto, come dice il decreto legge, per esempio sulla parte relativa alle ferie: queste devono essere prese per l’anno precedente e non per l’anno in corso. Anche la banca a ore deve essere utilizzata nel rispetto del contratto: sta al dipendente chiedere il suo utilizzo. L’interesse di tutti resta comunque quello di mettere in sicurezza il personale, pur mantenendo il servizio amministrativo e della didattica per ciò che concerne i docenti. Noi vigileremo perché in questo stato di confusione potrebbero esserci delle decisioni che non rispettano quello che dice la norma.
L’emergenza sanitaria interessa anche i concorsi che sono stati bloccati, resta quindi il nodo precariato
Possiamo bloccare i concorsi, ma non abbiamo il diritto di bloccare le assunzioni. Il prossimo anno scolastico dovrà iniziare bene, non può cominciare con 250mila precari tra docenti e ATA. Abbiamo poi un motivo di ringraziamento verso uno su sei di questi precari che in questo momento sta lavorando da casa per garantire un servizio pubblico. Questa è la più grande dimostrazione della serietà di queste persone.
C’è poi da dire che non bisogna aspettare sempre le emergenze per risolvere un problema grosso, come sta avvenendo nella sanità. In questo momento nella scuola abbiamo già un problema importante che è sotto gli occhi di tutti: la supplentite. Abbiamo migliaia di persone che da anni insegnano nelle nostre scuole, sono docenti con più di 24 mesi di servizio e che nel privato la normativa addirittura ne imporrebbe la stabilizzazione. Noi chiediamo un piano di assunzioni straordinario su tutti i posti vacanti e l’assunzione dalle graduatorie di istituto oltre gli attuali canali dalla call veloce, dalle graduatorie di merito, dalle Gae.
Anche per il personale ATA è necessario assumere dalle graduatorie 24 mesi, dopo aver stabilizzato il personale delle cooperative. Facciamo una ricognizione di quanti sono i posti vacanti e disponibili, scopriremo che questi sono più della metà, quasi 150mila posti, e quindi programmiamo l’assunzione svuotando le Gae, le graduatorie di merito, Gmre e assumendo dalle graduatorie di istituto per i docenti e della graduatorie 24 mesi ATA. Senza dimenticare tutte quelle maestre che ogni giorno si collegano per svolgere la didattica a distanza, ma che ogni giorno continuano a essere licenziate. Tutto questo non ha senso. Così come continuano a essere licenziati gli ITP, cioè proprio coloro che hanno delle competenze in informatica che servono per la didattica a distanza. Se qualcuno ha superato l’anno di prova e c’è un contenzioso in corso, ricordiamoci che questo personale ci serve: oggi ha risposto sì all’appello dello Stato, non possiamo domani dire che non è degno di essere assunto in ruolo.
E’ necessario garantire dei percorsi abilitanti anche telematici a chi da anni insegna nelle nostre scuole. Per quale motivo dobbiamo avere sempre precari quando questi sono di ruolo e qaundo da precari in questo momento di emergenza stanno garantendo il diritto all’istruzione? Noi questa domanda la faremo alla Politica durante l’esame del decreto legge in bilancio al Senato. Chiederemo degli emendamenti che cerchino di evitare il record della supplentite, che estendano la card docenti al personale ATA e ai precari perché tutti sono chiamati al lavoro agile.
Infine, è impensabile che si abbia il blocco per cinque anni sulla mobilità: dobbiamo garantire il diritto alla famiglia e al lavoro.