Coronavirus, non siamo in guerra e scuola non è abbandonata. Lettera
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Inviato da Ornella Franceschinelli – Lettera in risposta a “Emergenza Coronavirus: la scuola boccia il metodo Azzolina. Lettera”
- Non siamo in guerra, nonostante il lessico
- Non è iniziata una guerra civile (inizierà forse con articoli del tenore di quello pubblicato). Da docente non mi sento schierata in opposizione al Ministero dell’Istruzione e non mi pare lo siano i miei studenti con le loro
- Non mi è parso nemmeno che la Ministra abbia ostentato sicurezza, ma abbia invece cercato di sostenere il lavoro della Scuola
- ”La scuola non si ferma” non è un motto assimilabile alla difficoltà di decretare la zona rossa in Val Seriana e in generale ai provvedimenti relativi ai comparti produttivi della nostra società.
- Da bergamasca posso dire che “Bergamo non si ferma” non è un invito ad uscire di casa e a spendere.
- Quali sono le scelte azzardate, inefficaci, controproducenti? Il provvedimento che ho più ampiamente criticato è stata proprio l’assegnazione degli 85 milioni alle Scuole per la didattica a distanza: avrei preferito che anche questi fondi arrivassero alla sanità.
- Nell’articolo segue una serie di lamentele indirizzate al Ministero che potrebbero trovare una momentanea soluzione in attesa che la situazione critica venga.
- La Ministra non ha “abbandonato” il mondo della scola. Ha anticipato che provvederà a fornire indicazioni in merito agli Esami una volta rivalutata l’emergenza sanitaria in vista della scadenza del 3 aprile. Stessa cosa per i privatisti.
- La difficoltà di annullare gli Esami di Stato della scuola media superiore rimanda anche al nostro sistema scolastico, differente da quello dei altri Paesi; ma anche a tal proposto siamo in attesa di ulteriori indicazioni.
- Difficile sapere chi stia ascoltando la Ministra, che appartiene ad una parte politica ma nel contempo non può ignorare un’opposizione polemica e a volte “sciacalla”.
- I consensi verranno valutati nelle urne.
- Come si può parlare della maggioranza delle persone coinvolte? Abbiamo forse un sondaggio o parliamo d’impressioni o di opinioni, queste sì che potrebbero essere contagiose?
- Da insegnante non mi sento sola, disperata, abbandonata e distrutta. La parole hanno un peso.