Coronavirus, Miozzo (Cts) lancia l’allarme: “Regioni non seguono direttive, epidemia non è conclusa”
Il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo, in un’intervista a Il Messaggero, fa il punto sull’emergenza coronavirus e lancia un monito alle Regioni in vista dei prossimi mesi.
Si dice “preoccupato” per “i territori che vanno contro le indicazioni” sulle linee guida contro il coronavirus, e avverte anche che “l’epidemia non è conclusa”.
Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, che non nasconde le critiche alle “Regioni che vanno in ordine sparso” con le loro ordinanze.
“Diciamo che è un elemento di preoccupazione se le Regioni vanno contro i pilastri fondanti delle politiche che abbiamo immaginato contro il coronavirus, come mascherine, distanziamento, igiene. Sono pilastri assolutamente validi e non sostituibili“, dice.
Miozzo spera che “le autorità politiche e locali si prendano le responsabilità perché ci sia sorveglianza prevista dalla norma”.
“Capisco che possa diventare difficile mantenere alta la sorveglianza e la tensione in quelle aree dell’Italia in cui si ritiene che l’epidemia sia meno grave. Ma per noi il paese è uno, anche perché la mobilità interna, da regione a regione, è comunque importante, soprattutto nel periodo estivo”.
Ribadisce ancora la “preoccupazione” espressa sulle Regioni che vanno “in ordine sparso”.
“Ogni tanto – dice – ci poniamo il problema ‘che ci stiamo a fare’. L’indirizzo di carattere nazionale è prevalente, poi però ci sono distinguo a livello locale”. Ma indica anche “cose che funzionano”.
E si augura una maggiore “armonizzazione tra le regioni”.
“Boccia e Speranza si stanno impegnando molto. Settembre e ottobre è l’obiettivo più importante, da una parte la coincidenza con la stagione influenzale, dall’altra la riapertura delle scuole”, aggiunge.