Coronavirus, l’affondo di Carlo Verdelli: “Non basta inserire l’educazione civica a scuola, bisogna imporla fin da subito”

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Duro editoriale del giornalista Carlo Verdelli sul Corriere della Sera. Per l’ex direttore de La Repubblica “nessuna voce delle istituzioni, nessun esponente del governo o dei partiti di buon senso, ha sentito l’urgenza di provare a parlare ai ragazzi e dire loro la verità: i numeri dei contagi stanno tornando a crescere, l’età di chi entra nelle terapie intensive si sta abbassando, non fregatevi la vita e non fregatela a chi come voi ha sopportato e sopporterà sacrifici anche molto più pesanti rispetto alla rinuncia forzata a un po’ di libertà che vi è toccata in sorte”.

E poi: “Nessuno vuole rovinare il Ferragosto a nessuno, ma i bollettini dal fronte raccontano che forse c’è stata troppa fretta di rimuovere, prima di tutto dalle coscienze, i mesi funesti della pandemia e dei conseguenti lockdown”.

Poi l’affondo: “La trincea si è spostata, e ci stanno finendo dentro proprio ragazzi e ragazze, una generazione disabituata al senso di responsabilità collettiva, cresciuta senza maestri né riferimenti, facilmente manipolabile dal gatto e dalla volpe di turno. Non basta inserire l’educazione civica nei programmi didattici. Bisogna imporla da subito, con il dialogo ma anche con la franchezza necessaria, a chi è più esposto agli umori mutevoli dell’età e alle sirene malevoli dei cattivi esempi”.

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