Coronavirus: insegnanti, Dirigenti Scolastici, Ata continuano a lavorare anche nell’emergenza. Oltraggioso pensare a recupero a giugno. Lettera
Prof. Stefano Della Posta – Spett.le UIL SCUOLA RUA
C.A. Segretario Pino Turi Oggetto: risposta proposta prolungamento anno scolastico – Pino Turi Uil Scuola Rua.
Gentile Segretario,
Dalla rete internet si apprende della Sua proposta di prolungare l’anno scolastico a fine giugno in conseguenza del problema del COVID-19.
La scuola italiana è formata da tanti docenti che con passione e forte motivazione hanno scelto questa professione, e non per la gratificazione economica che ricevono. Fin dalle prime ore dell’emergenza, con grande senso di responsabilità, i colleghi di ogni ordine e grado si sono mobilitati al fine di sostenere i nostri allievi.
La Dirigenza Scolastica, le figure di staff, il personale ATA in servizio nelle scuole e i docenti tutti, stanno affrontando con tempestività le problematiche venutesi a creare rispondendo con piani di didattica a distanza più o meno articolati. Tutto ciò è possibile grazie alle diverse piattaforme disponibili in rete, dove si possono condividere materiali, assegnare compiti, restituire i feedback sul lavoro svolto, effettuare videoconferenze. Il dialogo educativo con i nostri allievi non riguarda solo i saperi disciplinari, ma soprattutto le tematiche inerenti la cittadinanza attiva e le competenze trasversali. In questo momento particolare è necessario svolgere quel ruolo educativo fondamentale che caratterizza l’azione didattica dei docenti. La Scuola in questo momento si sta riappropriando del ruolo fondamentale nella formazione di una società libera, responsabile, attenta.
La Sua proposta appare veramente stonata dal contesto che stiamo vivendo, tenuto conto che moltissimi docenti si stanno prodigando, lavorando con impegno costante e tenace. Se la Sua ipotesi dovesse essere accettata dalla Ministra, sarebbe oltraggioso per chi sta lavorando con tenacia e dedizione. Forse sarebbe opportuno programmare per il periodo estivo esperienza di stage linguistici e per gli studenti della scuola secondaria di II grado, tirocini presso aziende e studi professionali di settore.
Se il Ministero dovesse far propria la Sua proposta, si ritiene che sarebbe giunto il momento che salissero in cattedra quei sindacalisti distaccati da anni, che non conoscono come funziona la scuola e che sono scollati dalla realtà scolastica, ad informarsi dai propri iscritti di settore per parlare con cognizione di causa.