Coronavirus, Gilda Ragusa: quando Dirigente Scolastico può inviare messaggi tramite chat ai docenti

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Il sottoscritto Vincenzo Drago, coordinatore provinciale della Federazione provinciale Gilda Unams di Ragusa,

Premesso che

  • a tutt’oggi, e per il prosieguo dell’emergenza covid19, i provvedimenti straordinari hanno confermato la sospensione delle lezioni in presenza e la concomitante attivazione, da parte dei dirigenti scolastici, delle modalità di didattica a distanza
  •  i docenti, nella considerazione dell’eccezionalità della situazione attuale, hanno generalmente accolto con responsabilità la suddetta misura, dimostrando serietà professionale e dedizione al compito istituzionale loro affidato;
  •  nessun piano dell’offerta formativa deliberato dal Collegio Docenti ha mai previsto e pianificato lo svolgimento della didattica a distanza in sostituzione della didattica in presenza;
  • il contratto di lavoro dei docenti non prevede l’utilizzo di mezzi tecnologico-informatici privati per l’espletamento del servizio o per la partecipazione agli organi collegiali;
  •  la didattica a distanza non è, e non è stata infatti così intesa nei DPCM, una forma di lavoro agile;
  •  il principio della libertà di insegnamento rimane sempre un principio sancito dalla Costituzione;
  • le norme del codice civile, non prevedono che, nell’impossibilità dello svolgimento del lavoro per cause non addebitabili al lavoratore, il datore di lavoro possa pretendere un lavoro diverso da quello pattuito;

Considerato che

  • l’effettuazione della didattica a distanza comporta oggettive difficoltà di applicazione e relativi impegni di lavoro che potrebbero essere, specie nella fase iniziale, ben superiori a quelli connessi con la didattica in presenza, anche per coloro i quali sono già ben avvezzi all’uso delle tecnologie informatiche;
  •  di norma l’uso di chat non istituzionali per la comunicazione informale tra dirigenti e docenti dovrebbe essere bandito, sia in quanto spesso viola il diritto alla disconnessione riconosciuto nel CCNL, sia in quanto non di rado si presta alla veicolazione di messaggi non ufficialmente tracciabili attraverso i quali passano spesso comunicazioni unidirezionali che
    mai potrebbero esser parte di comunicazioni ufficiali;
  •  in questo frangente, per quanto risulta al sottoscritto, taluni dirigenti scolastici stanno utilizzando chat whatsapp, telegram, etc. attraverso le quali, con modalità ufficialmente non   tracciabili e non dimostrabili, riferiscono strumentalmente eventi, esprimono commenti ed interpretazioni personali, impartiscono ordini, impongono metodologie e uso di strumenti, tanto che in alcune realtà scolastiche questa pratica sta contribuendo soltanto a far perdere la serenità e tutta la dedizione iniziale e, di conseguenza, a far diminuire le potenzialità della sperimentazione della didattica a distanza.
  •  impartire ordini su metodologie e strumenti da utilizzare nell’attività didattica attraverso canali di comunicazione informale, per evitare di incorrere nel reato di abuso di potere, altera i normali e sereni rapporti all’interno della scuola e, ben lungi dal poter essere giustificato con l’emergenza in corso, diventa invece ancor più deprecabile perché
    contribuisce a storpiare anche il tentativo di attivazione della didattica a distanza avviato dal Ministero, così come storpia già ordinariamente l’attività scolastica normale;

CHIEDE
in considerazione del fatto che nelle scuole esistono mezzi ufficiali per la comunicazione istituzionale a distanza come p.es. il registro elettronico, che vengano impartite disposizioni affinché, nel rispetto del diritto alla disconnessione e della legittimità delle direttive, le chat tra dirigente e docenti (escluse quelle tra il dirigente e il suo staff) siano utilizzate
esclusivamente per veicolare più velocemente comunicazioni già ufficiali o da ufficializzare immediatamente.

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