Coronavirus, Dirigente Centemero: andare a scuola durante le vacanze di Pasqua e far slittare gli Esami di Stato

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Elena Centemero, Dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Ezio Vanoni”, Liceo Linguistico – Turismo – Amministrazione Finanza e Marketing – Costruzione Ambiente e Territorio di Vimercate commenta il quadro delle scuole italiane in questo momento di emergenza sanitaria.

Tutte le scuole sono state chiuse in Italia, non sappiamo esattamente quanto durerà questa chiusura. Leggendo alcuni articoli di ricercatori americani – continua Elena Centemero – si dice che le scuole e i teatri sono luoghi di incontro pubblico e quindi dove c’è il contatto con tante persone. Se il contagio si diffonde, i sistemi sanitari non sono in grado di reggerlo, per cui la chiusura della scuola è comprensibile. Anche se al momento si tratta di sospensione dell’attività didattica e penso si dovrà arrivare alla chiusura totale delle scuole, come era stato disposto all’inizio per la Lombardia e altre regioni del Nord. Questo si deciderà in base alla diffusione del contagio. In Cina è stato chiuso tutto per la quarantena e adesso il Paese si sta riprendendo. Sono valutazioni che devono essere fatte comunque dagli esperti.

C’è un nuovo DPCM che dispone la sospensione delle attività didattiche fino al 15 marzo. Qual è la sua proposta per permettere agli studenti di recuperare le lezioni perse?

Mi aspetto innanzitutto che la sospensione/chiusura delle scuole sarà estesa nel tempo. Questa è problematica per le famiglie però è necessaria.Un po’ come ha detto il Presidente della Repubblica ieri, dobbiamo fare dei sacrifici e dobbiamo essere tutti uniti in questo.

La mia proposta era stata pensata quando ancora non c’era stata la disposizione della sospensione delle attività didattiche di tutte le scuole e, per adesso, non sappiamo come sarà la situazione a Pasqua, però i calendari scolastici sono regionali e se la situazione migliorasse, io credo che le vacanze di Pasqua si possano togliere. Spiego meglio: a Pasqua si può stare a casa sabato, domenica e lunedì, ma il resto delle vacanze può essere sacrificato. Ogni Regione può stabilirlo.

Allora i ragazzi andranno a scuola durante le vacanze di Pasqua?

Ci sono due scenari. Il 16 torniamo a scuola e in ogni caso nelle regioni del Nord i ragazzi giustamente sono stati a casa per tre settimane e quindi le vacanze di Pasqua possono essere, con delibera dei Consigli regionali, ridotte ai giorni essenziali. Dall’altra parte c’è da vedere come si evolverà la situazione e per quanto tempo si estenderà la sospensione.

Come soluzione la didattica a distanza, ma non tutte le scuole sono preparate a questo 

Tutti abbiamo degli strumenti digitali per esempio il registro elettronico. Tramite il registro elettronico si possono inviare compiti etc. Alcuni registri elettronici permettono di attivare le aule virtuali e quindi le abbiamo attivate. Ci sono poi varie tipologie di strumenti che i docenti in questi giorni mi hanno fatto vedere anche quelli indicati sulla piattaforma dal Ministero. Io ho raccomandato agli insegnanti di mettere sempre tutto sul registro elettronico perché la comunicazione sia univoca verso gli studenti. E poi c’è Skype. In questo momento stiamo tutti attivandoci e anche in modo positivo i docenti stanno sperimentando verso forme di didattica digitale che non sono ancora portate a sistema. Questa esperienza ci porterà a rendere le nostre scuole molto più digitali.

Ci sono però delle problematiche, quali sono quelle principali?

Non tutti hanno la connessione a casa, ma fortunatamente molti comuni nella mia zona stanno attivando la fibra. C’è poi il problema dei device: ci sono delle famiglie, lo vediamo nel momento delle iscrizioni, che non hanno il computer a casa. Ci sono gli smartphone ma non sono sufficienti. Mi ha fatto poi riflettere un docente che mi ha detto: “Preside io ho x credito per i giga, non riesco a fare didattica digitale da casa”. Ci sono evidentemente diverse realtà.
Siamo in un sistema che non è ancora attrezzato, dobbiamo attrezzarlo per renderlo possibile a tutti. Questa deve essere un’opportunità per tutti, non ci devono essere delle scuole che hanno più opportunità degli altri.

Si può allora cogliere questa emergenza come un’opportunità?

Sì, ma questo deve essere fatto col supporto degli Enti locali e del Ministero. E poi bisogna pensare alla formazione dei docenti e degli amministrativi. Comuni ed Enti locali hanno una loro parte in questo. Bisogna dare opportunità identiche a tutti.
Dico anche un’altra cosa: si potrebbe utilizzare il bonus cultura per dotare i ragazzi degli strumenti che possano utilizzare.

E per ciò che riguarda la durata dell’anno scolastico, resterà tutto invariato?

Le scuole primarie non hanno esami e potrebbero continuare oltre l’8 di giugno, per quanto riguarda almeno la Regione Lombardia. Fare quindi un paio di settimane in più e questo aiuterebbe anzi anche le famiglie.
Il tema vero sono gli Esami di Stato: farli slittare di una o un paio di settimane non sarebbe una cattiva idea. E poi siamo in un’emergenza, io credo che nelle emergenze ci debba essere il concorso di tutti anche dei sindacati per far sì che questo anno scolastico sia valido, ed è valido perché c’è un decreto che lo fa valere sotto i 200 giorni, anche per quel che riguarda la preparazione dei ragazzi. Cioè cosa portano a casa gli studenti di questo anno scolastico come loro conoscenze?

Tra i provvedimenti c’è la sospensione dei viaggi di istruzione fino al 3 aprile

Io credo che gradualmente verrà estesa. Ritengo però che i viaggi di istruzione vadano sospesi fino alla fine dell’anno scolastico ormai e rimandarli all’inizio del prossimo anno scolastico attraverso i voucher. Nel Decreto c’è la possibilità di avere dei voucher che sono spendibili nel prossimo anno, già da ottobre/novembre. Quello che farò sarà proprio questo.

Questa emergenza mostra tante cose

Sta facendo vedere l’opportunità della didattica a distanza che è però anche una fragilità del nostro sistema. Poi ci sta mostrando un altro tema su cui ho lavorato moltissimo: la conciliazione vita lavorativa-famiglia soprattutto per le donne. La scuola che funzione ha assunto in questo? Senza dimenticare il tema dei congedi parentali, il lavoro agile per le donne ma anche per gli uomini. L’emergenza sta facendo emergere degli aspetti su cui forse è bene che ci fermiamo a riflettere. Sto vedendo una grande solidarietà sia tra dirigenti che tra docenti e studenti. Sono rimasta colpita da questo, ci stiamo rivelando una vera comunità.

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